Ciaramella: “Speculazione edilizia dietro Referendum Rione Bagno?”

di Redazione

Domenico Ciaramella AVERSA. “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Partendo dalla massima dell’immarcescibile Giulio Andreotti, il sindaco di Aversa Domenico Ciaramella

… “evidenzia” un suo personale sospetto: che il passaggio ventilato del rione Bagno da Aversa a Cesa potesse nascondere una possibile speculazione immobiliare.

“E’ da quando sono venuto a conoscenza del referendum del Rione Bagno che mi assilla un cattivo pensiero. So bene che a pensar male è peccato, ma come diceva Andreotti, qualche volta si indovina. Ed allora, – ha dichiarato il primo cittadino normanno – il mio pensiero cattivo lo esplicito. Lo dico solo oggi, perché nei giorni precedenti al voto ho voluto in tutto e per tutto rispettare i residenti del Rione Bagno ed evitare polemiche. Nella proposta di annessione a Cesa non era compreso solo il Rione Bagno vero e proprio, ovvero la parte abitata (via delle Rose, via delle Mimose e così via) ma anche un ulteriore territorio che comprende ben un milione di metri quadrati di territorio”.

Sin qui nulla di eclatante, ma qualche perplessità nasce quando Ciaramella entra nello specifico ed evidenzia che: “Questo territorio, per la Città di Aversa, rappresenta, secondo il nostro piano regolatore, una parte satura, cioè non edificabile. Se, però, i sì avessero prevalso sui no, allora quella zona, assieme a tutto il Rione Bagno, sarebbe passata a Cesa e sarebbe diventata una zona di espansione, quindi edificabile. Tutto ciò a me sembra davvero molto strano. Così come mi è sembrato strano mandare al voto tutti i cittadini di Aversa e di Cesa per un referendum che interessava solo i residenti del Rione Bagno. Ovviamente ciò che dico non è rivolto al sindaco di Cesa, Vincenzo De Angelis, con il quale abbiamo sempre mantenuto un chiaro, corretto ed istituzionale confronto basato sulla stima reciproca”.

Ciaramella ha, poi, evidenziato anche quello che appare come un vero e proprio spreco di soldi pubblici: “Il referendum, per la sola Città di Aversa, è costato circa 400mila euro. Sono stati spesi ben 363 euro per ognuno dei complessivi 1109 votanti aversani”. Poi parla di una sorta di suo sogno nel cassetto: “Dobbiamo immaginare per il futuro una ‘Grande Aversa’: una grande città unica che comprende tutti gli attuali paesi dell’agro pur mantenendo, per ognuno di loro, le singole municipalità. In questo modo possiamo, anzi, dobbiamo crescere”.

Ciaramella e i “sospetti” su Referendum Rione Bagno – VIDEO

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