Estorsioni e favoreggiamento: presi quattro “amici” di Setola

di Redazione

Roberto ZampellaVILLA LITERNO. I carabinieri del reparto territoriale di Aversa, guidati dal tenente colonnello Francesco Marra, e la squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Angelo Morabito, hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro affiliati del clan dei Casalesi – gruppo Bidognetti, …

… in particolare dell’ala stragista capeggiata da Giuseppe Setola, per i reati di favoreggiamento personale all’allora boss latitante, concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso e violenza privata confronti di un commerciante titolare di attività economica nell’agro aversano.

Tra le persone arrestate figurano coloro ritenuti gli esecutori materiali di attentati con l’utilizzo di kalashnikov e l’esplosione di numerosi colpi di arma da fuoco sulle vetrate dell’attività commerciale di questo imprenditore casertano al fine di costringerlo a pagare il pizzo, Paolo Gargiulo, 25 anni, di Lusciano, Salvatore Santoro, 24, di Trentola Ducenta, entrambi già detenuti, e Roberto Zampella, 34, di Villa Literno, nonché un insospettabile signore napoletano di Posillipo, Giorgio Improta, 54 anni, che ospitò Setola durante la sua latitanza.

Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Il provvedimento restrittivo si riferisce ad una serie di estorsioni e di altri reati già sottoposti al vaglio del tribunale del riesame nel giugno 2010 a seguito dell’esecuzione di precedenti ordinanze di custodia cautelare in carcere che, per svariati motivi, erano state annullate.

Zampella è ritenuto responsabile di una serie di estorsioni (almeno 25) commesse a danno di esercizi commerciali di Villa Literno. In particolare, taglieggiati numerosi caseifici, distributori di carburante e fruttivendoli. Lo stesso Zampella e Improta, che erano in stato di libertà, sono stati rinchiusi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Salvatore SantoroPaolo GargiuloGiorgio ImprotaLA CASA A POSILLIPO.Un insospettabile napoletano di Posillipo tra gli arrestati: Giorgio Improta, 53 anni, che aveva nella sua disponibilità una villetta a Napoli, in via Manzoni, in cui si nascose Setola durante la latitanza. Alla villetta i carabinieri ci arrivarono la sera del 12 dicembre 2008, seguendo, attraverso sistema gps, la Lancia Y a bordo della quale vi erano Setola e altri sicari. Il boss, dopo aver compiutoil duplice tentato omicidioa Trentola Ducenta, sparando contro le abitazioni di Pietro Falcone e Salvatore Orabona (arrestati lo scorso 7 giugno), si fece accompagnare a Posillipo; poi, dopo 45 minuti, andò a cena con i suoi al ristorante “Blue Moon” di Lago Patria.

Nelle foto: in alto, Zampella;in basso, da sin. Improta, Gargiuloe Santoro

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