Griffo: “La Capodarco non paga acqua e spazzatura”

di Redazione

Michele GriffoTRENTOLA DUCENTA. “La comunità Capodarco non è inserita nei ruoli della nettezza urbana e risulta, tra l’altro, allacciata abusivamente alla condotta idrica”.

Non si ferma l’offensiva del sindaco Michele Griffo nei confronti della casa-famiglia “Compagnia dei Felicioni”, gestita dalla comunità “Capodarco” nella villa confiscata al boss Dario De Simone.

Dopo aver dichiarato irricevibile la richiesta di proroga del comodato d’uso della struttura, che scade nell’aprile 2012, Griffo (proprio lui che nel 2006, periodo della sua precedente amministrazione, stipulò la convenzione con Capodarco) ha chiarito che nessuno sarà “cacciato” dalla casa-famiglia, che resterà nella villa confiscata fino alla scadenza della convenzione. Solo che, all’atto della nuova convenzione, il primo cittadino potrebbe anche decidere di affidare il bene confiscato ad un’altra associazione. Non a caso, nei giorni scorsi ha dichiarato: “Mi batterò per consegnare la struttura ad un’associazione che si batte contro la camorra, senza percepire alcuna indennità”.

Ora spunta la questione di alcuni tributi che sarebbero stati inevasi dalla comunità: “E questa sarebbe legalità e trasparenza? Mi vedrò costretto a sporgere denuncia contro queste inosservanze”, tuona il primo cittadino.

AMATO SCRIVE ALLE AUTORITA’ E CONVOCA AUDIZIONE. Intanto, mercoledì si terrà un’apposita audizione della commissione regionale sui beni confiscati, presieduta da Antonio Amato, cui saranno invitati anche il sindaco Griffo, i responsabili nazionali e locali di Libera e quelli dell’osservatorio provinciale di Caserta sui beni confiscati. Lo stesso Amato che ha scritto al direttore dell’Agenzia Mario Morcone, al prefetto di Caserta Ezio Monaco, al presidente della giunta Stefano Caldoro e al responsabile antiracket della Regione Franco Malvano. “La questione inerente il bene confiscato a Trentola Ducenta con la revoca del comodato d’uso alla compagnia dei Felicioni della comunità di Capodarco ha una valenza nazionale, ragione per la quale abbiamo interessato della questione l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, la prefettura di Caserta e la giunta regionale della Campania”, scrive Amato. “Quella avviata dalla comunità di Capodarco – aggiunge – è unanimemente riconosciuta come una delle migliori esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati avviate in Campania ed in Italia, tanto da essere inclusa e pubblicizzata anche dalla recente campagna di comunicazione promossa dalla Regione Campania: ‘Sentirsi campani. Identità, sicurezza, inclusione'”.

“Al di là della revoca della proroga di concessione del comodato d’uso – prosegue Amato – e di quanto dichiarato poi dal sindaco Griffo, quello che ci preoccupa maggiormente sono le ultime righe della comunicazione ufficiale del primo cittadino, dove si legge che ‘si disdice il contratto di comodato d’uso gratuito per l’utilizzo sociale del bene stipulato in data 18/03/2002 e scadente in data 08/04/2011’. Devo evidenziare che, nella struttura, sono accolti, attraverso progetti concordati e sottoscritti con le autorità giudiziarie competenti, diversi minori a rischio. Nel disdire il comodato d’uso – sottolinea Amato – si metterebbero a rischio questi stessi progetti, e non solo questo avrebbe gravissime ripercussioni sulle azioni di sostegno ai minori interessati, ma, soprattutto, andrebbe gravemente a turbare l’erogazione di un servizio di pubblica necessità, e questo sembrerebbe configurare la violazione dell’articolo 340 del codice penale. Inoltre, stante la vigente normativa sul riutilizzo dei beni confiscati ala criminalità organizzata, un comune, seppure assegnatario di un bene confiscato, ed anzi proprio a partire da questa ragione, non può modificare unilateralmente la destinazione d’uso dello stesso come invece sembrerebbe evincersi dalla comunicazione del sindaco nonchè dalle dichiarazioni rese dallo stesso in questi ultimi giorni”.

“Per questo – conclude Amato – presenterò un’interrogazione urgente e il primo giugno si terrà un’apposita audizione in commissione. Spero che il sindaco torni sulle sue decisioni, sinceramente incomprensibili, anche perchè su questi temi, ed intorno a queste straordinarie esperienze, o si mostra unità d’intenti o si sta facendo un regalo alla criminalità organizzata”.

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