“Noi Pro Loco cosa ci stiamo a fare?”

di Redazione

UnpliSUCCIVO. Costruire una rete di relazioni con i principali interlocutori di tipo istituzionale, imprenditoriale e con le più importanti realtà dell’associazionismo e del volontariato.

Questi alcuni dei principali obiettivi dell’Unpli Caserta organismo provinciale dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia che, insieme alle Pro Loco della provincia, parteciperà alla Festa al Casale, evento promosso dalla Pro Loco di Succivo e dedicato a tutti coloro i quali sposano l’idea di vivere e valorizzare il proprio territorio, che del 4 al 5 giugno sarà ospitata presso il Castello di Teverolaccio a Succivo. L’Unpli nasce nel 1962 per rappresentare, tutelare ed informare le Pro Loco d’Italia, con l’intento di promuovere, valorizzare ed organizzare manifestazioni di interesse turistico, ambientale, artistico, culturale e sportivo a carattere provinciale coinvolgendo il maggior numero di Pro Loco iscritte.

Gli obiettivi dell’Unpli, finalizzati alla promozione e alla tutela delle peculiarità locali attraverso la rivalutazione dei valori storici, ambientali e folcloristici, si sposano perfettamente con lo spirito del convegno promosso per l’occasione dal titolo estremamente chiaro “Noi Pro Loco cosa ci stiamo a fare?” che focalizza l’attenzione su alcune tematiche care al mondo del volontariato turistico. Un po’ per conoscersi meglio e un po’ per rilanciare, in maniera spontanea, una discussione sul futuro delle Pro Loco, qui in provincia di Caserta ma anche in Campania. Un momento in cui base e dirigenza si incontrano per discutere alcuni temi in forma destrutturata, al di fuori di situazioni congressuali classiche: qui gli esperti saranno solo quelli delle Pro Loco.

“Le Pro Loco, oggi, rappresentano l’unico interlocutore capace di portare avanti una politica turistica integrata e rispettosa del territorio e delle sue potenzialità – spiega Franco Pezone, presidente dell’Unpli di Caserta – in futuro, sempre più spesso, le Pro Loco saranno chiamate a svolgere il ruolo di primario a tutela del territorio, in particolare per la salvaguardia dell’ambiente e il sostegno a forme energetiche alternative ed eco sostenibili, che saranno fra i nuovi target per gli oltre 20mila volontari casertani”.

Il complesso di Teverolaccio è un interessantissimo e ben conservato esempio di casale fortificato. Fondato probabilmente in età aragonese, fu assegnato in feudo come baronia tra il 1520 e il 1530 a Giovan Battista Palumbo. Passò quindi ai Pisano (1550 – 81), ai Di Nardo (fino al 1623), ai Seripando (fino al 1653). Pervenne infine ai Filomarino che lo tennero fino 1807 (eversione della feudalità) per cederlo poi ai Pignatelli di Tricase (fino al 1874), da cui pervenne ai Bonocore ed infine alla duchessa Maria Rosaria Diana (dal 1939).

Nel 1983 il complesso fu acquistato dal Comune di Succivo per essere destinato ad attività culturali e sociali. Le strutture architettoniche più rilevanti (torre, palazzo e chiesa) sono affiancate a formare una vasta aia aperta ed una piccola corte chiusa. Tutto il casale è racchiuso da una cinta muraria aperta da tre porte di cui due monumentali, e da un piccolo fossato.

La parte più antica è la possente struttura originaria della torre quadrata posta ad ovest. Mostra i caratteri tipici delle costruzioni militari di età aragonese, con la suddivisione in tre livelli separati da tre imponenti redondoni toroidali, in tufo grigio, e coronata da una caditoia a beccatelli poggianti su mensole in calcare.

I partecipanti, in uno scenario unico, d’altri tempi, avranno la possibilità di partecipare alla “Festa al Casale”, che vedrà la presenza di una folta rappresentanza delle Pro Loco Casertane, dove, sarà possibile degustare le famose fragole atellane e altre prelibatezze di produttori ed artigiani locali, che proporranno il meglio della gastronomia tradizionale, l’artigianato ed il folklore del Casertano.

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