Sagra del Casatiello, Pignataro presenta le piccole cantine campane

di Redazione

Luciano PignataroSANT’ARPINO. Fare “sinergia” e “sistema”: sono state queste le parole maggiormente ricorrenti negli interventi che si sono succeduti nel corso della mattinata di presentazione del libro “Guida alle Piccole Cantine della Campania” di Luciano Pignataro, pubblicato dalle “Edizione dell’Ippografo”.

L’iniziativa, che ha richiamato l’attenzione di centinaia di persone, si è svolta a Sant’Arpino nel suggestivo scenario di Palazzo Ducale “Sanchez de Luna”, in Piazza Umberto I. L’evento s’inserisce nel cartellone di appuntamenti che accompagnano la XIX edizione della Sagra del Casatiello che partirà venerdì prossimo. A fare gli onori di casa Aldo Pezzella, presidente della Pro Loco, sodalizio che sul finire degli anni ’80 ideò la sagra attraverso la quale si rinnova una tradizione millenaria.

Dopo il saluto istituzionale dell’assessore alla cultura, Giuseppe Lettera, intervenuto in rappresentanza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Eugenio Di Santo, la mattinata ha iniziato subito ha proporre interessanti spunti di riflessione sia con l’intervento del presidente del circolo atellano di Legambiente “Geofilos”, Antonio Pascale, che con quello dell’agronomo, Antonio Di Gennaro, che hanno sottolineato come il ritorno alla tradizione, all’agricoltura, al rispetto della natura, dell’ambiento rappresenti una scelta non più rinviabile nel tempo.

Occorre, in una visone sinergica e condivisa, che ciascuno per la propria parte lavori in questa direzione e il casatiello di Sant’Arpino, al di là del piacevole aspetto gastronomico, rappresenta l’occasione per fare sistema con altre virtù del territorio ponendosi lo stesso casatiello come occasione di richiamo di “valori” oggi calpestati.

Dal canto proprio, il giornalista, Vito Faenza, ha ripercorso le tappe del percorso di una zona, quella dell’agro aversano-atellano, da decenni in perenne balia fra eccellenze e negatività, e che, tuttavia non riesce a rialzarsi in quanto, tranne lodevoli eccezioni, è monca di un moto di indignazione popolare che consenta alle popolazioni di “riprendersi” il proprio territorio.

Luciano PignataroIl Direttore del Consorzio Mozzarella Dop, Antonio Lucisano, ha, invece, sottolineato la necessità di fare rete fra il mondo istituzionale, quello imprenditoriale e commerciale, affinché non venga disperso quel grande tesoro che è la nostra agricoltura.

“Pensate – ha spiegato – che solo il comparto della mozzarella di bufala può fregiarsi di un fatturato pari a cinquecento milioni di euro, eppure, a differenza di quanto avviene in altre parti d’Italia, per mera miopia non siamo capaci di sfruttare questa vera e propria miniera d’oro”. Le conclusioni sono state affidate al Pignataro che ha rimarcato la “magia” del vino come elemento capace di unire tradizione e modernità, e soprattutto di rappresentare un pilastro su cui costruire prospettive di crescita interessanti per aree come quelle irpine e dell’ex Campania Felix, la cui vocazione agricola sta tornando in voga grazie all’intuizione di menti illuminate. Il gran finale è stato dedicato alla degustazione delle prelibatezze locali, quali la mozzarella di bufala, offerta dal “Caseificio Sant’Elpidio” di Sant’Arpino della famiglia Cuomo, ed il vino asprino offerto dall’enoteca “Il Vino” di Aversa della famiglia Menale.

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