In 4mila ai funerali di Yara Gambirasio

di Redazione

YaraBERGAMO. “Yara non è semplicemente morta, ma su di lei abbiamo visto accanirsi il male. Questo male ha dei volti e noi vorremmo guardarli in faccia, vorremmo incrociare i loro sguardi per dire: uscite dall’oscurità che sta mangiando anche voi”.

Così il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, ha lanciato un appello durante l’omelia per i funerali di Yara Gambirasio, la 13enne uccisa il 26 novembre scorso. Il vescovo non ha voluto dimenticare i volontari e le forze dell’ordine che per tre mesi hanno cercato senza sosta la piccola Yara, poi si è rivolto a papà Fulvio e mamma Maura invitandoli a non abbandonare la fede. “L’amore è più grande dell’odio, l’onestà è più bella della menzogna”. Il vescovo ha ricordato che la morte di una figlia “è sempre insopportabile”, invitando i genitori della 13enne a “non abbandonare la giusta strada. L’asse su cui possiamo ricominciare è la croce di Cristo, la croce di Yara, la croce degli innocenti”. Ora, ha concluso il vescovo: “Yara è tornata a casa”. Sulla bara della 13enne c’era la sua foto e un fascio di rose gialle. In prima fila ad assistere ai funerali, oltre ai genitori, anche i tre fratelli di Yara, Keba, Gioele e Natan.

Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto inviare un messaggio ai genitori di Yara Gambirasio per esprimere loro la propria solidarietà. Parole che sono state lette durante i funerali dal sindaco di Brembate, Diego Locatelli. Il capo dello Stato ha pregato il primo cittadino di farsi interprete della sua “sincera partecipazione al dolore dei genitori e della popolazione. Il mio auspicio è, naturalmente – ha aggiunto Napolitano – che si riesca a far luce sull’atroce delitto e a rendere giustizia alla memoria della povera Yara”.

Tanta la commozione tra famigliari e amici, quando è entrata la bara bianca di Yara nel Palazzetto dello sport di Brembate. Migliaia di persone hanno assistito alle esequie fuori dall’edificio, guardando la cerimonia su un maxischermo. Nel corso dell’omelia due persone che assistivano nel piazzale sotto il sole si sono sentite male. Ma sono state subito soccorse dal numeroso personale sanitario presente.

Al termine del funerale, i genitori di Yara hanno voluto che un sacerdote leggesse alcune parole per loro: “Yara sei immensa”, hanno scritto Maura e Fulvio Gambirasio, “per quello che hai fatto, per come lo hai fatto, con tanta, tanta allegria”. Al Palazzetto erano presenti anche il Questore di Bergamo Vincenzo Riccardi, il pubblico ministero Letizia Ruggeri, titolare dell’indagine sull’omicidio di Yara, il Procuratore di Bergamo Massimo Meroni e l’onorevole bergamasco Mirko Tremaglia.

Il feretro della ragazzina all’uscita della struttura è stato salutato da un lungo applauso commosso della folla che si era radunata per strada. La bara, scortata da alcune auto delle forze dell’ordine e dai genitori della tredicenne, si è poi diretta al cimitero di Bergamo dove i resti della piccola Yara saranno cremati.

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