Fincantieri, esplode la protesta a Genova e Napoli

di Redazione

 GENOVA. Esplode la protesta dei lavoratori Fincantieri contro il piano industriale dell’azienda nel quale si prevede, tra l’altro, la chiusura dello storico cantiere navale di Genova, a Sestri Ponente, e dell’impianto di Castellammare di Stabia, nel Napoletano, oltre al ridimensionamento di Riva Trigoso.

Tesa la situazione a Genova: un gruppo di operai ha trascinato davanti all’ingresso della Prefettura alcuni cassonetti dell’immondizia, con cui i lavoratori hanno cercato di sfondare il cordone di polizia, bersagliato da un fitto lancio di fumogeni, petardi, pietre, bottiglie ed altri oggetti contundenti. Scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine in assetto antisommossa. I lavoratori hanno scandito slogan e insulti contro Giuseppe Bono, amministratore delegato dell’azienda, e hanno esposto uno striscione contro Bono e il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Due operai sono rimasti feriti da manganellate nei tafferugli con gli agenti, uno in modo più grave alla testa. “Abbiamo ricevuto l’attenzione dello Stato”, è stato il commento ironico di un suo collega. L’altro operaio ferito ha avuto una contusione, anche lui alla testa. Contuso un agente.

GLI OPERAI VOGLIONOBERLUSCONI,NON I MINISTRI.“Vogliamo incontrare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non ministri finti. Finchè non riceveremo una data certa resteremo qui” ha detto Bruno Manganaro, della Fiom ligure, al termine di un primo incontro con il prefetto di Genova, Francesco Musolino, e con i rappresentanti delle istituzioni locali, che ha fatto allentare un po’ la tensione davanti alla Prefettura. “Ci hanno dato tutti ragione – ha aggiunto Manganaro – dal prefetto al presidente della regione Claudio Burlando alla sindaco di Genova Marta Vincenzi. Poi ci hanno fatto parlare con il ministro Romani, che ci ha detto ‘dovete fidarvi, non si chiude niente’. Noi invece non ci possiamo fidare, vogliamo, la data certa – ha concluso – di un incontro ai massimi livelli”.

BERSANI: “GOVERNO INTERVENGA”. “Di fronte alle tensioni che si stanno determinando sul piano Fincantieri è assolutamente necessario che il governo prenda un’iniziativa e promuova un immediato incontro con le organizzazioni sindacali”, ha detto il leader Pd Pier Luigi Bersani. Una delegazione degli operai Fincantieri di Castellammare di Stabia incontrerà il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro a Palazzo Santa Lucia per discutere sulla situazione dello stabilimento, a rischio chiusura. L’incontro è previsto alle 16 di questo pomeriggio.

STRADE BLOCCATE.Non solo scontri a genova, però. Sempre in mattinata un gruppo di operai ha bloccato, in entrambe le direzioni, la strada statale sorrentina. La circolazione dei veicoli è interrotta all’altezza di Pozzano, tra i comuni di Castellammare di Stabia e Vico Equense, il bivio nel quale da mesi sono soliti protestare i lavoratori Fincantieri. Sul posto, il personale dell’Anas e le forze dell’ordine per gestire la viabilità e per le indicazioni dei percorsi alternativi. Il traffico proveniente da Napoli e diretto a Sorrento viene deviato allo svincolo di Gragnano in direzione Agerola; percorso inverso per chi proviene da sud. E un gruppo di operai di Riva Trigoso ha bloccato anche l’ingresso dell’autostrada A 12 di Sestri Levante. I lavoratori si erano radunati in piazza della Repubblica e si sono poi diretti al casello autostradale. Uomini e mezzi delle forze di polizia sono schierati davanti al casello, i dimostranti bloccano la strada di fronte.

PRESIDIATO IL MUNICIPIO.Lunedì sera tre operai hanno fatto irruzione nel Municipio di Castellammare di Stabia, occupando gli uffici del Comune, e costringendo il sindaco Luigi Bobbio, il vice sindaco, Giuseppe Cannavale, il comandante dei vigili urbani, i capigruppo dei partiti ed alcuni consiglieri comunali a rimanere a lungo asserragliati negli uffici. La rabbia dei lavoratori si è trasformata in violenza e gli operai hanno preso di mira vetri, mobili e suppellettili del Comune. Quattro tra sovrintendenti e agenti di polizia feriti, medicati in ospedale e giudicati guaribili con prognosi tra i 6 e i 7 giorni.

“NO AL PIANO INDUSTRIALE”.Alle fasi di estrema tensione si è arrivati già lunedì sera al termine di una giornata difficile e convulsa, cominciata in mattinata con il trasferimento a Roma, con sei autobus, di operai di Fincantieri e di aziende dell’indotto, che nella Capitale hanno effettuato un lungo, estenuante presidio, sotto la sede di Confindustria, in viale dell’Astronomia, in occasione dell’incontro dell’osservatorio strategico di Fincantieri con le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. La situazione è precipitata quando è arrivata la notizia della decisione di chiudere lo stabilimento di Castellamare, prevista dal piano industriale dell’azienda. La delusione e la rabbia si sono trasferite nella tarda serata di nuovo in Campania. Gli autobus hanno fatto rientro a Castellammare ed i lavoratori si sono accalcati davanti al Municipio. Fino all’irruzione negli uffici del Comune.

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