Berlusconi “invade” le tv: è polemica

di Redazione

Silvio BerlusconiROMA.E’ scontro sull’invasione delle tv da parte del premier Silvio Berlusconi.

Dopo un silenzio durato cinque giorni, il Cavaliere ha deciso di dare la scossa finale alla campagna elettorale in vista dei ballottaggi della prossima settimana, con una raffica di interviste trasmesse da 5 telegiornali nazionali, due reti locali e una radio. Il premier non ha usato mezzi termini, sottolineando l’estremismo del candidato sindaco di centrosinistra a Milano Giuliano Pisapia, fino al punto da evocare quelle “bandiere rosse dei centri sociali” che sventolavano lunedì scorso in segno di vittoria e che, ha detto il premier, lo hanno profondamente “turbato”.

Immediate le proteste del centrosinistra per quella che viene definita un’occupazione delle tv. Il Pd e l’Idv hanno chiesto l’intervento dell’Agcom, mentre il segretario Pier Luigi Bersani ha commentato: “Non siamo in Bielorussia”. Venerdì sera è intervenuto anche il cdr del Tg1 che ha invitato il direttore Minzolini a dare lo stesso spazio anche agli altri leader.

GARIMBERTI: “SERVE RIEQUILIBRIO”. Serve un riequilibrio tempestivo per dare spazio a punti vista di candidati o leader di partiti diversi da quello del presidente del consiglio. Lo chiede il presidente della Rai Paolo Garimberti. “Un conto è dare una notizia, e il primo commento del presidente del Consiglio ai risultati delle amministrative certamente lo era. Altro discorso – dice Garimberti – è consentire che questa notizia diventi poi una sorta di comizio, per giunta senza un’adeguata compensazione con opinioni di altri candidati. Questo – ed è ben noto – nessun giornalista dovrebbe mai permetterlo, meno che mai i giornalisti del servizio pubblico che devono sempre avere chiara la missione fondamentale che è affidata loro: informare e dare al cittadino la possibilità di avere un panorama completo delle opinioni. Alla luce di quanto accaduto, è necessario che la Rai – per adempiere appieno alla sua missione di Servizio Pubblico – riequilibri tempestivamente – conclude il presidente – dando spazio, sui temi delle amministrative, a punti di vista di candidati o leader di partiti diversi da quello del presidente del Consiglio”.

CALABRO’: “VALUTEREMO”. L’Autorità delle comunicazioni chiede chiarimenti. La Commissione servizi e prodotti dell’Autorità per la garanzie nelle comunicazioni – ha spiegato il presidente Corrado Calabrò – si riunirà lunedì per valutare, ai fini della par condicio, le interviste rilasciate dal presidente del Consiglio alle edizioni serali di Tg1, Tg2 e dei tre Tg di Mediaset. “Gli uffici stanno lavorando e monitorano ora per ora le situazione. Sono già state inviate due lettere a Rai e Mediaset, nelle quali – ha spiegato Calabrò – si chiedono chiarimenti. Tempo 24 ore per avere le controdeduzioni delle due emittenti, e lunedì si riunirà la Commissione servizi e prodotti che è l’organo collegiale che ha la competenza in materia”. Alla domanda se c’è l’eventualità di sanzioni nei confronti di Rai e Mediaset, Calabrò ha risposto: “Non anticipo mai decisioni collegiali. Posso solo dire che è sabato, gli uffici dell’Agcom sono qui al lavoro e stanno, e raccoglieranno tutti gli elementi utili per le eventuali deliberazioni del caso”.

SIT IN ALL’AGCOM. “I sottoscritti cittadini italiani riuniti davanti alla sede dell’Agcom, in merito agli episodi di grave violazione della legge sulla par condicio da parte del Presidente del Consiglio, chiedono un immediato riequilibrio dei tempi di informazione radiotelevisiva a favore dei candidati di centrosinistra entro 48 ore nella medesima collocazione oraria”. È il testo della lettera che è stata consegnata al presidente dell’Agcom dai manifestanti che hanno protestato stamani sotto la sede dell’Authority. Al presidio erano presenti esponenti di Pd, Sel, Rifondazione, Idv, Popolo Viola, Articolo 21, Move On Italia e Libertà e Giustizia.

CARINI. “BASTA PROMESSE MIRABOLANTI”. “Mi sembra che continui a non capire. Pensa che il 47% dei milanesi che ha votato Pisapia sia reclutabile tra zingari, extracomunitari e amici”. Così, a margine delle celebrazioni per i 159 anni della Polizia di Stato in piazza Maggiore a Bologna, il leader dell’Udc ed ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla “invasione” televisiva del premier in vista dei prossimi ballottaggi. A giudizio di Casini, il presidente del Consiglio “non ha ancora capito che non deve fare promesse mirabolanti tipo quella dello spostamento di Ministeri che non si capisce se è ridicola o solo folle, ma dovrebbe essere serio. Mi sembra che non l’abbia capito – ha concluso – e che continui a sbagliare”.

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