Berlusconi contro i giudici, si dimette sottosegretario Melchiorre

di Redazione

Daniela MelchiorreROMA. Con una lettera a Silvio Berlusconi in cui motiva la sua decisione, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Daniela Melchiorre, presidente dei Liberaldemocratici, ha rassegnato le proprie dimissioni.

Daniela Melchiorre ricorda di non aver ancora preso “effettivo possesso” del suo incarico, e che non intende più farlo “dopo le incredibili esternazioni del presidente del Consiglio contro i magistrati all’incredulo presidente Obama in occasione del summit del G8”. Dopo quell’episodio, sottolinea Melchiorre, “non ho potuto far altro che constatare che non vi è, almeno per me, uno spazio per proseguire, o meglio avviare, un contributo effettivo all’attività governativa”, perchè “qui la cosiddetta difesa fuori dal processo ha voluto raggiungere, al di là di ogni misura, l’apice mondiale”.

Il leader dei Liberaldemocratici ammette che la giustizia italiana ha “diverse cose che non vanno” ma per il Paese le “urgenze” sono altre, come quelle economiche, e ad esse occorre dare il “primato”. “Ora però – si legge ancora nella lettera – si è superata la misura. Non è francamente accettabile che si giunga alle volgarità dei giorni passati e che si tenti la delegittimazione di quella che comunque è una funzione costituzionale dinnanzi a quella che è una delle autorità più importanti della terra”. Melchiorre ricorda poi “di essere un magistrato e di aver indossato con orgoglio e con onore la toga”, e questo la spinge “per coerenza” a dimettersi dall’incarico di sottosegretario. La presidente dei Liberaldemocratici annuncia poi la convocazione della Direzione nazionale del suo partito “per verificare se questa scelta è condivisa”.

Le “continue aggressioni” da parte del premier alla magistratura producono anche un “danno all’immagine del nostro Paese”, replica da parte sua l’Anm alle dichiarazioni di Berlusconi. “Siamo molto preoccupati – dice il segretario dell’Anm, Giuseppe Cascini – per le continue aggressioni alla magistratura, cioè a un’istituzione fondamentale dello Stato, e per il danno all’immagine del nostro Paese che viene da questa rappresentazione grottesca della situazione italiana di fronte ad autorità di altri Paesi”. “Gettare discredito sulla magistratura – evidenzia a sua volta il presidente del sindacato delle toghe, Luca Palamara – fa male a tutti i cittadini e dunque al Paese”.

I vertici dell’Anm rilevano “la gravità degli interventi purtroppo quotidiani – contro la magistratura – Noi manteniamo senso di responsabilità ma non possiamo non segnalare la nostra preoccupazione e il senso di sconcerto per quanto sta accadendo”. Ai giornalisti che chiedono se non sia il caso che l’Anm spieghi agli Stati Uniti qual è la situazione reale della magistratura e della giustizia italiana, Cascini risponde: “Non credo ce ne sia bisogno. Sono anni che la magistratura italiana collabora con gli inquirenti americani. L’alto livello di professionalità della magistratura italiana è ben noto e conosciuto alle autorità statunitensi”. L’Anm è comunque consapevole della delicatezza del momento, vista l’imminente consultazione amministrativa. “Domani è un momento importante – sottolinea al riguardo Palamara – e mai come in questo momento bisogna evitare parole che possono essere strumentalizzate”.

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