Attacco contro base ad Herat: feriti cinque soldati italiani

di Redazione

 HERAT.La base del Prt (Team di Ricostruzione Provinciale) italiano di Herat, nel centro della città afgana, è stata attaccata lunedì mattina, con esplosioni e sparatorie.

E’ di quattro soldati della Nato morti e 24 feriti, per lo più poliziotti, il bilancio provvisorio.Cinque gliitaliani feriti, come rivelano fonti parlamentari, tra cui uno in gravi condizioni: si tratta di un capitano colpito all’addome.L’attacco, rivendicato dai talebani,è avvenuto vicino a un edificio utilizzato in collegamento con la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato).

LA RUSSA: “NESSUNA VITTIMA ITALIANA”. “Non c’è stato nessun militare italiano morto. Ci sono molti feriti, di cui uno grave. Le vittime sono della polizia afghana. Quello al nostro compound del Prt ad Herat è stato un attacco in piena regola ed è cessato. Un mezzo si è lanciato a forte velocità contro il muro di cinta ed è poi stato seguito da un attacco condotto da postazioni elevate. Dai tetti delle case vicine hanno sparato all’interno del compound” ha dichiarato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha aggiunto: “I morti sono tra la polizia afghana. Si tratta di un attacco da mettere probabilmente in relazione con la conferenza regionale e provinciale afghana che si tiene in questi giorni. C’è ovviamente il tentativo di ostacolare la normalizzazione dell’area e provocare terrore nella popolazione. Infatti, non hanno attaccato una base militare vera e propria ma un centro per la ricostruzione, a riprova che l’obiettivo è quello di sferrare attacchi ai luoghi e alle città più vicine alla normalizzazione sociale”.

KAMIKAZE IN AZIONE. Secondo un testimone dell’agenzia Reuters, almeno due kamikaze con una automobile carica di esplosivo si sarebbero fatti saltare in aria. Ma secondo un comunicato dei talebani che hanno rivendicato l’attentato, i kamikaze in azione sarebbero stati 4. Poi sarebbe cominciata una sparatoria che avrebbe visto successivamente l’intervento anche di elicotteri Mangusta italiani. Secondo l’agenzia Dpa, che cita la tv afghana Tolo, un kamikaze si sarebbe fatto esplodere a bordo di un’auto fuori dal Prt. Poi sarebbero entrati in azione altri insorti. “Diversi talebani sono coinvolti nell’attacco in città, ma non posso dare ulteriori dettagli”, ha detto una fonte della sicurezza. Secondo l’emittente è in corso un conflitto a fuoco, mentre al Jazeera riferisce di almeno due kamikaze. I talebani hanno rivendicato l’attacco parlando di quattro kamikaze.

LA RIVENDICAZIONE DEI TALEBANI.Secondo Zemari Bashary, portavoce del Ministero dell’Interno afghano sarebbero almeno due gli attentatori suicidi coinvolti nell’attacco vicino alla base italiana. Secondo il portavoce dei talebani, Qari Yousuf Ahmadi, che ha rivendicato l’attentato, sono invece quattro gli attentatori suicidi ad aver attaccato la base.

AREA CONSIDERATA “TRANQUILLA”. L’attacco è un evento che ha sorpreso molti osservatori, considerato che il capoluogo della regione ovest è una delle aree relativamente più tranquille dell’Afghanistan. Proprio da Herat comincerà il processo di transizione: è una delle prime città che verranno riconsegnate dalla Nato alla responsabilità delle autorità locali.

PRT. Il Prt (il team di ricostruzione provinciale) italiano di Herat, è una struttura composta attualmente da membri del 132esimo reggimento artiglieria terrestre della brigata “Ariete”, che ha sede a Maniago (Pordenone). Il Prt, al comando del colonnello Paolo Pomella, ha il compito di supportare la governance e sostenere il processo di ricostruzione e sviluppo, insieme ad una componente civile. Le due componenti – civile e militare – lavorano insieme a favore della ricostruzione, incentivando l’occupazione locale (i progetti vengono materialmente realizzati da ditte afghane), lo sviluppo economico dell’area e la fiducia verso le istituzioni politiche locali e gli anziani dei villaggi.

BERLUSCONI.Sull’attacco ai nostri militari in Afghanistan arrivano i primi commenti dal m0ndo politico. “Ho appreso la notizia dell’attacco contro la base italiana ad Herat. Siamo vicini ai nostri soldati e alle loro famiglie. Ancora una volta esprimiamo la nostra riconoscenza e il nostro incoraggiamento a tutti i militari italiani che con grande professionalità ed impegno svolgono la loro difficile missione di pace in Afghanistan e nelle altre aree di crisi”, scrive il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota.

DI PIETRO.”Ogni giorno un sacrificio di vittime e feriti per portare avanti una guerra che non ci appartiene e non fa bene a nessuno. Con la violenza non si risolve nulla, occorre programmare un’azione politico-diplomatica che cominci con il ritiro delle nostre truppe”, sottolinea invece il leader Idv Antonio Di Pietro.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico