La Spagna trema: 9 morti e 130 feriti. Nessun legame con la ‘bufala’ di Roma

di Emma Zampella

 SPAGNA. L’11 maggio, alla fine,ha avuto il suo terremoto, non in Italia, però, come annunciato sulla rete, ma in Spagna, doveuna scossa di magnitudo 5,3 gradi della scala Richter è stata avvertita dalla popolazione di Lorca, cittadina della Murcia, nel sudest del Paese, intorno alle 19.

Il bilancio al momento è di 9 morti, tra cui 3 donne e 6 uomini, di età compresa tra i 21 e i 55 anni, e centinaia di feriti, qualcuno anche in gravissime condizioni. Dalle informazioni finora raccolte sul posto dal consolato onorario italiano di Murcia, non risulta che al momento ci siano cittadini italiani tra le persone rimaste vittime del sisma. Il sisma, avvertono i geologi, non ha avuto una grandissima intensità: gli ingenti danni e i 9 morti sono il frutto di una scorretta costruzione degli edifici spagnoli, non dotati di strutture antisismiche, a cui si è aggiunta poi la bassa profondità focale che ha colpito direttamente la superficie terrestre. Ma la Spagna adesso ha paura e teme che le scosse avvertite ieri siano solo la preparazione per un sisma molto più violento. Intanto il premier spagnolo, Jose Luis Zapatero, ha inviato l’esercito nell’area interessata: 150 effettivi del terzo battaglione delle Unità militari per le emergenze.

Per l’11 maggio era stato ipotizzato un terremoto che avrebbe dovuto radere al suolo Roma, la città eterna che però è rimasta in piedi, nonostante il pronosticoche faceva riferimento ad una sorta di “profezia”di Raffaele Bendandi. A smentire un eventuale collegamento tra il sisma spagnolo e quello che avrebbe dovuto colpire l’Italia, a dimostrazione che la previsione era completamente falsa, sono le dichiarazioni rilasciate dal’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia(Ingv): “Italia e Spagna sono due realtà completamente diverse dal punto di vista sismico. Non c’è naturalmente nessuna connessione tra il terremoto che ha colpito la Spagna e quello che avrebbe dovuto distruggere Roma”, anche perché quest’ultimo “è una bufala – spiega Luigi Cucci dell’Ingv – Nella giornata di mercoledì sono stati avvertiti altri terremoti in tutto il mondo, è la normale attività che ogni giorno interessa tutta la Terra” e non può essere in nessun modo correlato all’attività sismica italiana”. A dare man forte a queste dichiarazioni ci sono poi quelle rilasciate dal geofisico, Enzo Boschi, uno dei maggiori esperti italiani, che ha così spiegato il sisma avvertito in Spagna: “In Spagna i terremoti sono in genere di bassa magnitudo e poco frequenti. È stata sempre colpita in modo lieve. Non è considerato un Paese a rischio, come l’Italia dove chi fa il mio mestiere ha molto di cui preoccuparsi. Il fatto che molti edifici siano crollati a seguito delle due scosse verificatesi nel pomeriggio e i morti non devono far immaginare una catastrofe. Le case si sbriciolano quando sono costruite male. In sé la scossa nella Murcia ha avuto una bassa profondità focale. Significa che ha colpito in superficie e non è stata attutita dalla crosta terrestre”.

 Stando alle valutazioni tecniche, almeno per il momento, la Spagna potrebbe star tranquilla, scongiurando quella preoccupazione che possa verificarsene uno di intensità maggiore. Ma gli spagnoli hanno paura: migliaia di persone nella città di Lorca hanno trascorso la notte per strada, dopo la grande paura per le due scosse di terremoto che hanno colpito la Spagna meridionale e in particolare la regione di Murcia. “Ci siamo organizzati per dormire tutti vicini”, spiega una donna e i bambini sembrano divertiti dalla nuova situazione. La paura però è stata grande. “Non volevamo restare nel nostro palazzo – aggiunge un’altra donna- e quindi adesso dobbiamo dormire in macchina”. La città di Lorca ha circa 80mila abitanti e più di uno su dieci ha preferito trascorrere la notte sotto le stelle per paura di nuove scosse sismiche. Per il sindaco della città, Francisco Jodar, circa un terzo dei 90mila abitanti della città ha passato la notte all’aperto nel timore di nuove scosse, mentre la Croce rossa ne stima almeno 15mila.

La direttiva delle autorità è quella, per il momento, di non rientrare nelle case a rischio crollo.Stamane, in centinaia hanno affollato le code per ricevere i primi soccorsi da parte dei volontari. La Croce rossa ha distribuito oltre 7.000 coperte, 800 brande, acqua e cibo. Mobilitate anche 4 ambulanze.Il terremoto, il più micidiale in Spagna dal 1956, ha provocato la sospensione oggi della campagna elettorale per le amministrative e regionali del 22 maggio. Lo stop è stato concordato ieri sera dal premier Zapatero e dal capo dell’opposizione Mariano Rajoy.

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