CASTEL VOLTURNO. La lotta alle mafie come narrazione collettiva LItalia che resiste.
E questo il tema che sarà affrontato dallassociazione La Piazza dei saperi e dei colori che presenterà il nuovo libro a cura di Pasquale Iorio (giornalista pubblicista ed esperto dello sviluppo locale e dellinnovazione tecnologica),il prossimo 21 maggio, alle ore 18, presso la sala consiliare G.Rega di Castel Volturno, ubicata in piazza Annunziata. Liniziativa realizzata in collaborazione con Librerie
La kermesse sarà coordinata da Carmine Bonanni, addetto stampa Cgil Campania. Liniziativa culturale sarà caratterizzata, anche dalle testimonianze sul teatro della legalità, a cura degli studenti della scuola media di Castel Volturno. Al riguardo il libro di Pasquale Iorio, nella sua presentazione introduttiva caratterizzata dallintroduzione di Stefano Mollica Presentazione di Marco Giovanoli, precisa quanto segue: La lotta alle mafie è una narrazione collettiva, perché la cultura mafiosa isola e colpisce i suoi avversari lasciati soli, come ricorda Giovanni Falcone. È narrazione perché la stessa cultura mafiosa prospera negli anfratti dellomertà. Narrazione collettiva, dunque, come doppia sfida alla cultura mafiosa, prima ancora che alle mafie stesse, quella cultura che è, ancora Falcone, contiguità morale tra mafia e non-mafia, più insidiosa, se possibile, delladesione aperta. Il lavoro di Pasquale Iorio offre tre chiavi di lettura, distinte e connesse.
La prima è il contenuto stesso del libro. La seconda è la sua narrazione itinerante. La terza è la narrazione sulla narrazione. La costruzione a più voci di questo volume, la pluriformità degli spaccati dosservazione, la ricchezza del dibattito generato e delle intelligenze mobilitate, la varietà dei luoghi delle discussioni e delle generazioni coinvolte, la fatica del narratore itinerante, la mobilitazione delle istituzioni ospitanti, la buona disposizione al confronto rendono lesperienza del Sud che resiste visto dagli altri una buona pratica, sia come contributo alla resistenza contro la cultura mafiosa, sia come restituzione della dignità ad un popolo oppresso, sia come, infine, metodologia efficace di produzione collettiva di conoscenza. Tre motivi, questi, che fanno del lavoro di Pasquale Iorio uno strumento fondamentale.