Brancaccio traccia il bilancio di Zinzi: “Un disastro”

di Redazione

Angelo BrancaccioCASERTA. “Tracollo della piccola impresa, aumento della disoccupazione, presenza crescente dei rifiuti di Napoli nelle nostre discariche: sono questi i risultati di un anno di amministrazione di Domenico Zinzi alla guida della Provincia”.

E’ il consigliere indipendente Angelo Brancaccio ad analizzare il consuntivo del 2010 approvato nei giorni scorsi in giunta. “Purtroppo le mie non sono illazioni politiche, il metodo della propaganda menzognera è di Zinzi, ma sono l’analisi delle cifre che lo stesso presidente ha fatto scrivere nel bilancio che adesso dovrà essere riconosciuto dal Consiglio – ha sottolineato Brancaccio – partendo dall’economia si evidenzia la cessazione di attività di 5462 aziende con picchi per il settore commercio, ingrosso e dettaglio, agricoltura ed imprese di costruzione”.

Il sindaco di Orta di Atella continua a spulciare il bilancio e a sciorinare i risultati raccolti dal numero uno del parlamentino di corso Trieste. “Il saldo tra assunzioni e licenziamenti è di meno 3531 unità per il 2010 a fronte di un meno 2504 per il 2009 registrando quindi un aumento dei disoccupati”. Poi Brancaccio torna sulla questione dei consulenti, collaboratori e professionisti vari assunti negli staff. “Il presidente è stato costretto ad utilizzare il fondo di riserva, il tesoretto dell’ente a cui si ricorre in caso di necessità, per pagare queste consulenze. – ha sottolineato Brancaccio – Quest’anno abbiamo evitato il dissesto solo grazie all’incremento della tassa sui rifiuti del 40%, e ora i casertani si renderanno conto di cosa significa, e all’aumento delle entrate extratributarie derivante dall’utilizzo delle nostre discariche per i rifiuti provenienti da Napoli e dalle altre province della Regione”.

Il consigliere analizza le cause di una possibile crisi in cui potrebbe finire l’ente partendo dalla gestione residui dei residui. “La provincia ha una scarsa capacità di incasso dei residui. Per la gestione di competenza a fronte di una previsione totale di euro 13.044.311 sono stati accertati solo euro 799.550 – ha spiegato – questo significa che il presidente Zinzi e il direttore generale, contravvengono alle norme basilari della stesura di un bilancio. La Provincia è abilissima a spendere, soprattutto quando si tratta di consulenze, ma non ha la minima capacità di incassare, creando, così dei buchi di bilancio che, nel medio periodo, peseranno sulle tasche dei contribuenti”.

Per Brancaccio si tratta di errori frutto anche di una scarsa capacità di programmazione. “Le spese in conto capitale di competenza rilevano che per acquisizione di beni immobili, a fronte di una previsione di euro 40.680.790 sono stati impegnati poco più della metà e, cioè, euro 24.476.376 invece, per acquisto di beni mobili, macchine e attrezzature tecnico scientifiche, a fronte di una previsione di euro 3.589.949 sono stati impegnati euro 226.500. L’unica previsione azzeccata, guarda caso, è stata quella per gli incarichi professionali esterni per i quali i 750mila euro previsti, al di fuori degli oltre 200mila destinati al direttore generale, sono stati spesi tutti”.

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