Stalking, giovane arrestato e poi scarcerato

di Nicola Rosselli

CARINARO. Arrestato sabato scorso dai carabinieri di Gricignano per un episodio di violazione di domicilio aggravata, R.A., 25 anni, originario di Aversa, ma residente a Qualiano (Napoli), …

… è stato giudicato per direttissima lunedì mattina, ma il giudice non ha convalidato l’arresto. Il fermo del giovane era avvenuto sabato pomeriggio dopo che questi si era recato presso casa della fidanzata, una giovane di Carinaro dalla quale ha avuto una bambina.

Secondo la denuncia sporta dalla fidanzata il ragazzo si sarebbe presentato all’esterno dell’abitazione ed avrebbe sfondato il portone di ingresso, forzando l’entrata con violenza. Entrato nell’abitazione avrebbe preso a schiaffi la compagna. A questo punto sarebbero intervenuti i genitori della ragazza che lo avrebbe spinto fuori dall’abitazione ma, sempre secondo il racconto dei denuncianti, il giovane si sarebbe nuovamente introdotto in casa, sempre usando violenza, fino a quando non sono giunti sul posto i carabinieri. Le forze dell’ordine, su direttiva del pm di turno, hanno poi deciso di trarre in arresto il giovane, per il reato di violazione di domicilio aggravata dalla violenza sulle cose.

Lunedì mattina il giudizio per direttissima, dinanzi al giudice monocratico di Aversa, dottoressa Cristiano. Rossi, difeso dall’avvocato Enzo Guida, ha negato di aver usato violenza per entrare nell’abitazione, così come ha spiegato al giudice di essere entrato in caso dopo che era stata la fidanzata ad aprire la porta. Non ha negato di aver sferrato un calcio al portone, ma solo dopo, per rabbia, quando è stato messo alla porta. La difesa del giovane ha chiesto al giudice che l’arresto non fosse convalidato, mancando i presupposti di legge, vale a dire la gravità del fatto.

Ma è stata anche contestata l’ipotesi che si fosse trattato di una violazione di domicilio aggravata dall’uso della forza, anche perché nel corso del giudizio sono state depositate delle foto che non hanno dimostrato la circostanza. Alla fine del processo il giudice ha accolto la tesi difensiva, non convalidando l’arresto, perché non ne ricorrevano i presupposti, e scarcerando il giovane.

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