Camorra, sequestrati beni per 34 milioni in quattro mesi

di Redazione

Carlo AlemiNAPOLI.34 milioni e 750mila euro. A tanto ammontano i sequestri effettuati dalla polizia di stato nei primi quattro mesi del 2011, mentre un altro milione è rappresentato da beni confiscati.

Il dato è emerso durante una conferenza stampa al Palazzo di Giustizia riguardante l’attività di aggressione ai patrimoni della camorra alla quale hanno partecipato il presidente del Tribunale Carlo Alemi, il questore Luigi Merolla e il presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale, Eugenia Del Balzo.

“La criminalità organizzata – ha sottolineato il presidente del Tribunale – ha occupato intere zone, acquistando negozi, farmacie, aree di servizio, persino cliniche. Una attività di lavanderia per ripulire i proventi illeciti e immetterli nel circuito legale”.

Alemi ha ricordato che, considerando fondamentale l’attacco ai patrimoni nell’azione di contrasto ai clan, sin dal suo insediamento ha deciso di rafforzare gli organici della sezione Misure di prevenzione che, grazie alla collaborazione della questura, ha triplicato nell’ultimo anno le procedure di sequestro.

La sottrazione dei beni ai clan è l’unico sistema “che può portare a un efficace contenimento delle attività criminali”, ha osservato il questore Merolla mettendo in evidenza il fatto che “la criminalità organizzata in Campania si è strutturata come le piccole e medie aziende di respiro familiare”. Quello dei sequestri è un’attività “su cui intendo insistere e investire”, ha detto Merolla.

Il presidente Del Balzo ha ricordato che l’80 per cento dei sequestri vengono poi confermati approdando alle confische anche se sui tempi (dai sei agli otto anni) per un provvedimento definitivo grava la situazione di difficoltà di organici della Corte di Appello. Tra i nuovi canali del riciclaggio individuati di recente – ha poi spiegato – l’attenzione si è concentrata negli ultimi tempi in particolare sull’invio di capitali a Londra. Il magistrato ha sottolineato l’esigenza di migliorare il servizio di informatizzazione e di creare una banca dati nell’ufficio giudiziario. Proprio oggi il Tribunale, in seguito alle indagini della sezione specializzata della questura, ha sequestrato beni per un milione di euro a un esponente della criminalità del centro storico, Vincenzo Carrano.

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