Rione Bagno, Ciaramella: “Una fuga in avanti di Cesa”

di Nicola Rosselli

Mimmo CiaramellaAVERSA. “Dei confini dei paesi che compongono la conurbazione aversana stiamo parlando nella conferenza dei sindaci da tre, quattro anni.

Non c’è solo Cesa, ma abbiamo commistioni territoriali anche con e tra Lusciano, Carinaro, Teverola, Casaluce, Parete, Gricignano, Trentola Ducenta e così via, per non parlare della zona del casalese, con l’obiettivo di ridisegnare il tutto in una sola partita”.

Mimmo Ciaramella, sindaco di Aversa, entra nel dibattito (in verità alquanto spento) sul referendum per la secessione del Rione Bagno dalla città normanna a Cesa. E lo fa alla sua maniera. Infatti, dopo aver rivelato la presenza di questo tavolo di lavoro, afferma: “Nonostante questo dibattito, abbiamo registrato questa fuga in avanti di Cesa. Non vogliamo sapere da parte di chi, ma c’è stata e non ne conosciamo le motivazioni”.

Per quanto riguarda l’informazione carente in città sull’evento referendario oramai alle porte, considerato che si voterà il 5 e 6 giugno prossimi, il primo cittadino sottolinea che “a Cesa, essendo il paese piccolo, basta parlarne fuori ad un paio di bar che tutti sanno. Da noi, invece, è un’impresa. Noi, come amministrazione, vorremmo rimanere fuori dalla propaganda, insomma tenere un comportamento istituzionale. Credo che usciremo con un manifesto delle forze politiche presenti in Consiglio comunale”.

Entrando nel merito del referendum, il sindaco pidiellino ritiene “completamente sbagliata l’impostazione del referendum per tutti gli aversani e i cesani. Ad essere chiamati ad esprimere la loro volontà dovevano essere solo i residenti del Rione Bagno. Per quanto riguarda Aversa, infatti, credo che su 40mila aventi diritto saranno pochissimi quelli che si recheranno alle urne il 5 e 6 giugno prossimo”. “Ritengo – riprende Ciaramella sull’argomento – che questo referendum non deciderà alcunché, ma chi deve decidere tenga d’occhio le sezioni elettorali del Rione Bagno, quale che sia il risultato”.

Per quanto riguarda eventuali ripercussioni per Aversa nel caso in cui si realizzi la secessione, il sindaco conclude: “Premesso che la volontà dei residenti deve essere rispettata, da parte nostra abbiamo fatto i nostri conti e l’eventuale, spiacevole, perdita del Rione Bagno non ci farà scendere sotto i 50mila abitanti, una circostanza importante per lo sviluppo di Aversa”.

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