De Chiara: “Da Oliva una spropositata reazione”

di Redazione

Nicola De ChiaraAVERSA. Le affermazioni dell’assessore Alfonso Oliva mi lasciano basito, ma chiariscono quanto siano lontane le nostre persone in fatto di stile e di modi di affrontare le cose.

Oliva preferisce l’offesa e le espressioni rozze e volgari, io cerco il confronto e la dialettica politica. Per Oliva la responsabilità e il rispetto istituzionale non hanno alcun senso quando si sente chiamato personalmente in causa o danneggiato, per me sono dei valori che vengono prima di ogni cosa. Quello che mi rammarica profondamente è che la rappresaglia di Oliva nei miei confronti non ha alcuna spiegazione logica. L’avvocato si è, infatti, candidato nella mia lista, ricevendo anche un aiuto personale, e credo che almeno questo non lo possa negare. Insomma, anche grazie al sottoscritto, Oliva è approdato in Consiglio comunale. Poi, le nostre strade si sono divise perché evidentemente dalla politica cerchiamo cose diverse.

Avrei potuto cercare di ostacolare a questo punto, se fossi stato animato dal suo stesso ‘stile vendicativo’, il suo ingresso in Giunta. Ma non l’ho fatto, credendo anche che l’approdo di Oliva nell’Esecutivo avrebbe cancellato gli inutili e futili rancori tra di noi. Ed ecco che accade l’inimmaginabile: quando Oliva poteva dimostrare nei miei confronti un sentimento di umana riconoscenza, sostenendomi in un momento delicatissimo della vita politica cittadina, – con il sindaco Ciaramella che dal letto di un ospedale, in un estremo atto di fiducia verso la classe politica locale, ha firmato il passaggio delle sue funzioni al vicesindaco piuttosto che sottoscrivere le più logiche dimissioni da primo cittadino – ha, invece, preferito riaprire le ostilità, arrampicandosi sugli specchi del suo mancato coinvolgimento nell’organizzazione dell’iniziativa ‘Camper della Legalità’, sparando a zero sul sottoscritto, negando che era stato informato dell’evento, negando che giovedì era stato ripetutamente chiamato al telefono da me e dal presidente Pollini (che può testimoniare!). Unico errore da me commesso: non avere informato in tempo Oliva che nella riunione con la Confesercenti avevamo stabilito di tenere lunedì 9 maggio una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. Una dimenticanza non tale da giustificare la spropositata reazione.

Non è bello far scivolare le dispute sul piano personale, non è bello perseverare in questo. Le dichiarazioni di Oliva nulla tolgono al lavoro prodotto da me sul campo e in un settore non facile come quello della Cultura, così come non diminuiscono il suo impegno fattivo nelle vesti di assessore al Commercio. Ma sono gli atteggiamenti come questi che fanno scivolare la politica nel ridicolo e aumentano quel senso di disgusto e di fastidio dei cittadini nei confronti della classe politica per come, a volte, ignobilmente si calpesta quella che dovrebbe essere la nobile arte del governo della cosa pubblica. Il sindaco Ciaramella merita rispetto da parte di tutti noi. Una classe politica va giudicata non solo da quello che fa ma anche da come si comporta in determinate circostanze.

Per questo motivo credo che tutti noi dobbiamo, in un intimo e doveroso atto di coscienza, convincerci che una bella figura nei confronti della città non abbiamo fatto. Siamo ancora in tempo tutti noi per fare un passo indietro, anteponendo il senso di responsabilità e di dignità alle beghe personali che sono lontane anni luce da una seria politica.

Nicola De Chiara
vicesindaco e assessore alla Cultura
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