Opposizione denuncia: “Terreni in svendita a Teverola”

di Redazione

 TEVEROLA. “’Gli affari si combinano per strada’, recita un vecchio adagio. A Teverola, però, può capitare che gli affari si riesca a combinarli anche grazie alla strada, e naturalmente con la tasca dei contribuenti”. Lo affermano i consiglieri di opposizione della coalizione “Patto per Teverola”.

“L’amministrazione Lusini nell’ultimo consiglio comunale, in coerenza con la solita protervia ed il solito atteggiamento satrapico-padronale nei confronti della cosa pubblica, ha messo in scena l’ennesimo atto di un film tragi-comico da cinema di quinta visione che ha come vittima l’interesse collettivo. Stiamo parlando dell’autentica svendita dei terreni demaniali siti in area Asi nelle strade comunali ‘Vaticaro’ e ‘Pannone’, nei pressi del centro commerciale Medì”. Questi i fatti raccontati dai consiglieri: “In data 29 gennaio (delibera numero 12) il commissario prefettizio, a seguito di specifiche indagini conoscitive sul valore dei terreni demaniali posti in zona Asi, in coerenza coi valori tabellari ad essi assegnati dall’Agenzia del Territorio e con le medesime valutazioni effettuate dai comuni limitrofi, stimava un prezzo per quei terreni di 50 al metro quadro. Ebbene, con le proposte di delibera numero 47 e 48 approvate nel Consiglio Comunale del 28 marzo, la giunta ha portato il valore di quei terreni a 30 euro al mq. In pratica, nel giro di un anno il valore di quegli appezzamenti non solo non sarebbe cresciuto, cosa che ogni individuo razionale si sarebbe potuto aspettare in un mercato normale, ma addirittura sarebbe sceso del 40%. Stiamo parlando di una estensione complessiva di circa 1.200 mq e quindi di una minore entrata per le casse comunali quantificabile in circa 24mila euro”.

A questo punto, per l’opposizione, due sono le ipotesi sul tavolo: “O il dottor Palmieri ed il suo staff dell’epoca erano completamente impazziti, oppure l’amministrazione ha fatto il solito ‘blitz’ contro l’interesse pubblico per favorire qualcuno. Naturalmente, tra un competente funzionario di Stato ed un’accolita di personaggi di dubbia fama, non possiamo che propendere per la seconda ipotesi. In tal senso, infatti, va lo stesso Comune di Carinaro, il quale ha deliberato in data 1 marzo 2011 la cessione della parte di strada ‘Vaticaro’ di pertinenza del proprio territorio, a 50 euro al metro quadro. Sembra un assurdo, ma è proprio così: stessa strada, stesso periodo, stessa società acquirente ma a Teverola è stato praticato un sconto del 40%. Questo non può che indurci a sollevare altri interrogativi: perché si è fatto si che la nostra comunità fosse privata di queste importanti risorse? Che benefici ha tratto la nostra comunità da questo ennesimo gioco di prestigio? Non è che di questo sconto oltre all’acquirente potrà beneficiarne, in maniera più o meno diretta e più o meno lecita, qualcuno dell’amministrazione? Ci risulta davvero difficile immaginare che si sia voluto fare un regalino a qualche amico e basta, senza supporre che vi siano reconditi interessi economici da parte di qualche pezzo di giunta. Questi interrogativi non sono casuali”.

“Lo sconcerto ed il senso di smarrimento, – continuano dal Patto – palesato mediante il continuo lancio reciproco di sguardi di incredulità dinnanzi alle argomentazioni eccepite dall’opposizione, da parte degli ascari di maggioranza, la dice lunga sul fatto che nulla era stato detto loro se non di alzare la mano, cosa che puntualmente per spirito di partigianeria hanno fatto adoperando, presumibilmente, l’altra per turarsi il naso dinnanzi all’olezzo di imbroglio che sotto questa manovra si cela. Ovviamente non poteva mancare la classica ciliegina dell’irregolarità procedimentale. L’articolo 49 del decreto legislativo 267/00 impone, per il caso di specie, un apposito parere di regolarità contabile da parte del responsabile del servizio finanziario, cosa che naturalmente non è avvenuta: chi si prenderebbe la responsabilità di legittimare un atto che comporta un evidente danno erariale? Potrebbe risultare persino pleonastico affermarlo ma, naturalmente, questo ennesimo increscioso atto di mal amministrazione ci pone dinnanzi all’obbligo morale di sottoporlo al vaglio delle competenti autorità, ed è per questo che è in corso di stesura un’apposita denuncia alla Procura Regionale della Corte dei Conti che nei prossimi giorni ci riserviamo di presentare”.

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