Negata ripresa video del Consiglio Comunale: la protesta di un cittadino

di Redazione

Enzo SglavoTEVEROLA. “Le sedute del Consiglio comunale su internet”. La proposta arriva da un cittadino teverolese, Enzo Sglavo, alla luce delle polemiche sui giorni ed orari “inopportuni” in cui viene convocata l’Assise cittadina, che provoca una scarsa o quasi del tutto inesistente partecipazione della cittadinanza alle sedute.

“In realtà, – spiega Sglavo – questa non è una mia proposta, poiché la stessa fu avanzata in campagna elettorale nientemeno che dall’attuale vicesindaco Dario Di Matteo, il quale, su Pupia, parlando di ‘trasparenza e democrazia partecipata’ e di ‘apertura del Comune al coinvolgimento diretto e concreto dei cittadini’, considerava la possibilità di utilizzare ‘l’approccio via internet’”.

Ciò nonostante, Sglavo riferisce che lunedì scorso, in occasione della seduta consiliare, tenutasi alle ore 15, gli è stato impedito di riprendere il Consiglio con una videocamera. “Proprio il vicesindaco Di Matteo, che faceva le veci del presidente del Consiglio comunale, mi invitava a spegnere la videocamera o di accomodarmi fuori dall’aula consiliare”, racconta Sglavo, che si chiede: “Ma allora cosa intendeva Di Matteo per ‘democrazia partecipata e trasparenza’? Quella di tenere le sedute consiliari nel primo pomeriggio dei giorni lavorativi, quando tutti sono impossibilitati a parteciparvi?”.

“Quella della ripresa video dei Consiglio – conclude Sglavo – è una pratica ormai adottata da molti Comuni, altri addirittura lo trasmettono in diretta streaming. A Teverola, invece, vige il divieto assoluto. Perché?”.

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