Visita ispettiva all’Ufficio Archeologico di Calvi Risorta

di Redazione

 CALVI RISORTA. Dopo il conferimento ufficiale dell’incarico di Dirigente dell’Ufficio Archeologico di Calvi Risorta al dottor Antonio Salerno, la struttura periferica del Ministero per i Beni Culturali, …

…che, come si ricorderà, era rimasta acefala in seguito al pensionamento, per raggiunti limiti di età, del precedente responsabile, dottoressa Colonna Passaro, per l’importante avamposto statale di tutela e salvaguardia dello sterminato numero di siti disseminato nei 17 Comuni allo stesso afferenti sembra, almeno per il momento, scongiurata la tanto temuta chiusura. La struttura calvese, dunque, continuerà ad operare? Sembrerebbe proprio di si. Ma, tra gli addetti ai lavori e quanti masticano di politica amministrativa locale, serpeggia ancora una certa paura, non sappiamo quanto fondata, che dietro il classico angolo possa comunque celarsi la volontà centrale di non proseguire con il progetto Calvi Risorta. Tanto più che i locali che ospitano l’Ufficio sembrano presentare alcune problematiche. Tra questi, oltre all’inadeguatezza dei servizi igienici, che, peraltro, sono staccati dalle stanze, anzi dall’unica stanza di lavoro disponibile, la mancanza di ambienti ad uso del dirigente e del suo assistente, grosse difficoltà nell’archivio e nella scaffalatura della gran mole di documenti ad uso intero, utilizzo di software e strumentistica tecnica sicuramente da migliorare, ecc. Insomma, presso l’organismo calvese, che, manco a dirlo, è oberato di carte e cartuscelle fino all’inverosimile, si lavora gli uni ammucchiati sugli altri e questo sicuramente non va bene.

A questo punto, riformuliamo la domanda precedente: la struttura calvese, dunque, continuerà ad operare? A quanto ne sappiamo, tutto dipenderà dalla visita ispettiva che la dottoressa Campanella, Soprintendente ai Beni Culturali per la province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta e, quindi, responsabile per ogni decisione in merito, compirà questa mattina presso l’Ufficio “incriminato”, che si spera, possa essere potenziato e dotato degli strumenti atti a garantire a chi vi lavora con impegno e dedizione di vedere coronati da risultati tangibili e concreti i risultati del proprio impegno. Ad ogni buon fine, si auspica vivamente che la perla di difesa e salvaguardia dell’immenso patrimonio storico-culturale ed archeologico delle nostre amate terre, vale a dire l’Ufficio che, oggi, è nelle mani del dottor Salerno, possa seguitare e a lungo nell’opera per la quale è stato concepito.

di Daniele Palazzo

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