Immigrati, in 196 nella tendopoli dell’ex caserma Andolfato

di Emma Zampella

la tendopoli di Santa Maria CvSANTA MARIA CV. 471 sono i migranti partiti da Lampedusa e sbarcati nel porto di Napoli a bordo della nave San Marco: con due autobus, 196 persone sono state trasferite a Santa Maria Capua Vetere, dove sono stati sistemati in una tendopoli allestita nella ex caserma “Andolfato”.

Dei 471 sbarcati a Napoli però in 275 potrebbero proseguire invece per Livorno. Per loro si sta dunque decidendo l’eventuale trasferimento ad Arezzo. Contrariamente alle polemiche che imperversano nel Paese, i migranti che sono stati accolti a Napoli dalla Croce Rossa hanno ricevuto uno striscione di benvenuto con scritte in arabo-italiano esposto dai ragazzi di un centro sociale napoletano. Sarà proprio la Croce Rossa a gestire il campo e a identificare i migranti per stabilirne la nazionalità e quindi lo status, mentre ai medici dell’Asl il compito della prima visita medica che precederà l’identificazione degli immigrati da parte delle forze dell’ordine. Il comune di Santa Maria Capua Vetere e la Ecological Service hanno predisposto in tempi record il servizio di raccolta differenziata nella caserma con l’installazione di appositi contenitori.

La tendopoli allestita dai vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta è attrezzata con tende da otto posti ciascuna, acqua calda e servizi igienici collegati alla rete fognaria. Delle altre quattro strutture mobili allestite nel campo, tre saranno utilizzate come mensa ed una per attività ricreative. Alla Croce Rossa è affidata la gestione della tendopoli. “Molti di loro – secondo il mediatore culturale Lassad Azzabihanno creduto di essere finiti in un carcere prima di entrare nella vasta area dove è stata montata la tendopoli”. Sempre secondo i mediatori culturali, undici tra i migranti si sono dichiarati minorenni.

L’arrivo degli immigrati a Napoli e il successivo smistamento in altri centri di accoglienza sul territorio italiano ha alleggerito la pesante situazione che aveva visto protagonista nei giorni scorsi l’isola di Lampedusa, riportando la questione quasi alla normalità, nonostante l’avvistamento di nuovi barconi al largo. Oltre a quelli trasferiti sul territorio campano infatti altri 700 migranti sono stati imbarcati sulla nave “Catania”. Gli extracomunitari presenti a Lampedusa sono circa 1.400, cifra che comprende i 921 arrivati da domenica in 11 sbarchi e i circa 250 minori ospitati nella base Loran e che lunedì dovrebbero essere tutti identificati. I migranti partiti domenica con tre navi hanno come destinazione Trapani, Catania, Napoli e Taranto. In rada è ferma anche la “Flaminia”, pronta a portare via il resto degli stranieri. Ora però ad essere presa d’assalto è la Sardegna, dove a largo delle coste sono stati fermati due scafisti tunisini a bordo di un peschereccio con il quale tentavano di rientrare a Tunisi dopo aver trasportato nell’isola 32 migranti. A Lampedusa, intanto, continuano gli sbarchi: nella notte sono arrivati in 200 (tra cui 4 donne e 2 bambini), portando a 700 il saldo di quelli giunti da domenica grazie alla bonaccia che favorisce le traversate delle ‘carrette del mare’.

Lo sbarco è avvenuto nella serata di domenica vicino a Chia, a circa 40 chilometri da Cagliari. I tunisini sono stati notati mentre raggiungevano la riva da alcuni bagnanti che hanno avvertito le forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che li hanno bloccati e trasferiti al centro di accoglienza di Elmas. Nel frattempo la guardia di finanza, con una motovedetta e un elicottero, ha avviato la caccia del piccolo peschereccio che tentava di allontanarsi per fare rientro in patria. È stato bloccato a circa 50 miglia a sud di Cagliari dopo un lungo inseguimento. Ora si trova sotto sequestro nel porto canale del capoluogo sardo. I due scafisti, a disposizione del sostituto procuratore Enrico Lussu che coordina le indagini, sono stati incastrati da un pescatore dilettante che ha fotografato dalla riva il piccolo peschereccio durante le operazioni di sbarco e che ora collabora con gli inquirenti.

La tensione che si smorza a Lampedusaresta però alta in Puglia, a Manduria, dove continuano gli scontri e le proteste fuori dal centro di accoglienza e di identificazione. I migranti si sono fermati dall’altra parte della strada provinciale che si trova nei pressi dell’ex aeroporto militare della II guerra mondiale. Chiedono il rilascio del permesso di soggiorno, e comunque un documento che gli consenta di circolare liberi. La situazione delle presenze sembra essersi in parte stabilizzata: gli ospiti sono circa 1400. Nel pomeriggio di domenica c’erano state altre fughe ma alcuni immigrati sono ritornati, altri sono stati riportati al campo. La presenza delle forze dell’ordine si è fatta più massiccia ma quando la pressione e le fughe diventano di massa, l’impressione è che vengano tollerate per evitare disordini come è già accaduto.

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