Immigrati, altri 531 sbarcati a Napoli e trasferiti alla “Andolfato”

di Redazione

 SANTA MARIA CV. Altri531 immigrati sono sbarcati mercoledì mattina, intorno alle 9, al porto di Napoli, dalla nave Excelsior partita da Lampedusa.

I migranti sono stati accolti dalle forze dell’ordine e dai mezzi della Croce Rossa che hanno dato loro i primi soccorsi. Quasi tutti giovanissimi e molti dei quali a piedi nudi, i cittadini nordafricani, in gran parte tunisini, sono saliti a bordo di 11 pullman diretti nella tendopoli allestita nell’ex caserma “Andolfato” di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano.

I viaggi verso la tendopoli sono avvenuti con una decina di autobus, a bordo dei quali sono stati sistemati dei cestini conacqua e cibo. Non si è registrato nessun problema di ordine pubblico.Gli autobus sono stati fatti entrare direttamente all’interno della caserma “Andolfato, che già ospita 471 nordafricani arrivati lo scorso lunedì sulla nave della Marina miliare “San Marco”. Ad attenderli volontari della Croce rossa e della Protezione civile.

ACCORDO ITALIA-TUNISIA. Intanto, sul fronte diplomatico, laTunisia dice no ai rimpatri massicci per i 20 mila sbarcati a Lampedusa quest’anno ma si impegna a rafforzare i controlli per evitare nuove partenze e ad accettare la riammissione rapida delle persone che arriveranno in Italia dopo l’entrata in vigore del decreto che concede il permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi. Questi, i termini dell’accordo tecnico raggiunto martedì 5 aprile a Tunisi dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e dal suo collega Habib Essid. E’ stato un negoziato fiume, durato quasi nove ore, nel corso del quale la delegazione italiana ha provato a spingere sui rimpatri di massa dei 20 mila tunisini arrivati in questi tre mesi. Roma ha già inviato nei giorni scorsi a Tunisi un elenco di mille persone pronte per essere rispedite nel Paese di partenza.

Le ipotesi messe sul tavolo erano quelle di farne partire un centinaio al giorno con navi e aerei, già pronti per l’operazione. Un impegno, però, che il fragile governo transitorio di Tunisi non si è sentito di prendere. Niente numeri e date dei voli di rimpatrio dunque, ma la disponibilità del Paese nordafricano a riprendersi direttamente, con procedure semplificate (basterà il riconoscimento della persona da parte dell’autorità consolare, senza l’invio delle schede dattiloscopiche) coloro che arrivano in Italia dopo l’entrata in vigore del permesso di soggiorno a tempo. In questo modo, fanno notare dal Viminale, c’è un effetto deterrente, perché i tunisini non saranno incentivati a partire sapendo di andare incontro al rimpatrio spiccio.

LAMPEDUSA, SI RIBALTA BARCONE: 150 DISPERSI. Un barcone con almeno 200 immigrati nordafricani si è ribaltato la notte scorsa al largo di Lampedusa, dopo essere stato agganciato da una motovedetta italiana partita dall’isola per soccorrerla. La Capitaneria di porto lampedusana riferisce di 47 persone recuperate e di almeno 150 dispersi, dei quali 20 sono stati ritrovati cadaveri in mare. La tragedia è avvenuta ad una quarantina di miglia a Sud Ovest dell’isola. L’unità aveva chiesto soccorso tramite telefono satellitare durante la notte alle autorità maltesi e, su richiesta di queste, erano partite da Lampedusa due motovedette delle Capitanerie di porto e un elicottero della Guardia di finanza. Intanto, la notte scorsa a Lampedusa sono arrivati 354 immigrati, tra tunisini, eritrei, ganesi, somali ed etiopi. Sul fronte dei trasferimento, invece, in 400 hanno lasciato l’isola tra ponti aerei e navi. Al momento sono ancora presenti circa 1500 extracomunitari, tra i quali 172 minori.

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