Inchiesta Consorzio Idrico, assolto Pasquale Di Biasio

di Redazione

Pasquale Di BiasioCARINOLA. Il giudice monocratico di Carinola, dottor Enea, ha accolto in pieno la tesi degli avvocati Angelo Raucci e Giovani Zannini, prosciogliendo, definitivamente, il dottor Pasquale Di Biasio, …

… presidente del Consorzio Idrico “Terra di Lavoro” di Caserta (già sindaco, per due mandati consecutivi, del Comune di Carinola) da tutte le imputazioni ascritte. In tal modo si è, di fatto, certificata, dunque, l’assoluta limpidità, trasparenza e legalità della sindacatura Di Biasio.

L’attuale presidente del consorzio idrico, del resto, si è sempre dichiarato assolutamente sereno sull’esito della vicenda processuale in questione ed assolutamente fiducioso nell’operato della magistratura. I fatti sono datati e risalgono al 2002-2004, periodo storico monitorato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere durante il quale sono state passate al vaglio dei Magistrati alcune delibere relative ad opere pubbliche (più o meno importanti realizzate nel comune di Carinola).

Ilcontrollo della Procura della Repubblica Sammaritana, diretta dal pm Alessandro D’Alessio ha avuto ad oggetto la regolarità formale e procedurale relativamente all’iter amministrativo che aveva portato alla formazione e alla determinazione di alcune delibere aventi ad oggetto lavori pubblici. Tuttavia, giova precisare, che l’indagine non è nata su diretta iniziativa della Procura della Repubblica Sammaritana, quanto piuttosto per effetto di un esposto (la cui infondatezza è stata definitivamente sancita dalla pronuncia assolutoria emessa in favore del Di Biasio dal giudice), esposto sottoscritto e depositato da un cittadino sempre residente di Carinola, anch’egli impegnato attivamente in politica (all’epoca dei fatti in posizione di chiara opposizione all’allora sindacatura Di Biasio).

La Procura della Repubblica, in ossequio al principio della obbligatorietà dell’azione penale, di fronte all’esposto dettagliato depositato contro l’allora sindaco Di Biasio, non potette che aprire un fascicolo ed effettuare l’indagine (delegando tutti gli accertamenti di rito – nella specie si trattava di acquisizioni di atti presso la locale casa comunale – alla stazione dei Carabinieri di Carinola) attraverso la formale contestazione della imputazione alla quale poi è seguita la celebrazione del processo. L

a pronuncia assolutoria piena, con formula totalmente ed assolutamente liberatoria per Di Biasio (“perché il fatto non sussiste”) potrebbe far scattare un’imputazione per calunnia a carico del cittadino che innescò l’indagine attraverso le delazioni contenute nell’esposto depositato in Procura, esposto i cui esiti si sono dimostrati palesemente infondati. A causa di quell’esposto infondato, la macchina giudiziaria è stata inutilmente impegnata per anni, con tutti i costi annessi che ne derivano e con un indebito coinvolgimento di un cittadino che, come si è accertato, ha operato sempre nella legalità e nel rispetto ossequioso delle leggi e nell’esclusivo interesse della collettività.

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