Estorsione ad imprenditore del tabacco: 4 arresti contro clan Piccolo

di Redazione

da sin, in senso orario: Russo, Piccolo, De Lise e SilvestreMARCIANISE. La Squadra mobile di Caserta, insieme al reparto prevenzione crimine, ha eseguito quattro arresti contro il clan Piccolo, detto “I Quaqquaroni”, di Marcianise, per estorsione aggravata.

Destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip di Napoli, su richiesta della procura antimafia, sono: Mario Russo, 26 anni, Domenico Piccolo, 36, Pietro De Lise, 40, e Salvatore Silvestre, 42, tutti residenti a Marcianise, ai quali vengono contestati episodi estorsivi nei confronti di un grosso imprenditore del settore della coltivazione del tabacco, che aveva subito negli anni trascorsi due incendi del deposito. Russo deve rispondere anche del reato di detenzione e porto in luogo pubblico di una pistola a tamburo clandestina, fatto per il quale, il 4 novembre 2009, era stato arrestato, in flagranza di reato, il fratello naturale Antonio Di Leo, 39 anni, che la custodiva per suo conto.

I provvedimenti cautelari eseguiti questa mattina, si inseriscono nel contesto delle indagini, anche di carattere tecnico, condotte da tempo dalla Squadra Mobile di Caserta sulle organizzazioni camorriste operanti nel marcianisano, ed in particolare sul clan Piccolo, uscito sconfitto dalla sanguinosa guerra che l’aveva contrapposto negli anni ‘90 al clan Belforte, alias i “Mazzacane”, con il quale si contendeva il controllo delle attività criminali nel comprensorio.

Le indagini, avviate nella seconda metà del 2009, a seguito di una preoccupante recrudescenza di episodi intimidatori dalla evidente matrice estorsiva nel marcianisano, permettevano di rilevare un inquietante e spregiudicato attivismo criminale sul territorio da parte dei citati esponenti del clan Piccolo, impegnati in una capillare attività estorsiva in danno di imprenditori ed operatori economici, evidentemente incoraggiati dalla detenzione di tutti i principali e più pericolosi esponenti degli antagonisti Belforte, colpiti negli ultimi anni da pesantissime condanne. Nel novembre 2009, la Procura Antimafia di Napoli, sulla scorta dei primi esiti delle indagini della Squadra Mobile di Caserta, aveva già emesso un decreto di fermo, per estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso, nei confronti di 3 esponenti dei “Quaqquaroni”: l’allora reggente del clan, Andrea Letizia, 35 anni, Michele Maietta, 28, e lo stesso Mario Russo.

Il prosieguo delle indagini, poi, permetteva di riscontrare ulteriormente l’attivismo criminale dei Piccolo e portava alla emissione, nel settembre 2010, di un nuovo provvedimento di fermo da parte della Procura distrettuale di Napoli, nei confronti di quelle che erano ritenute le nuove leve del clan: Salvatore Ricciardi, 28enne di Marcianise, e Antonio Nacca, 30enne di Caserta, gravemente indiziati di una serie di estorsioni continuate ed aggravate dal metodo mafioso nei confronti di imprenditori del comprensorio di Marcianise e di detenzione e porto illegali di arma da guerra. Ai due, infatti, veniva sequestrato un mitra uzi di fabbricazione israeliana, munito di caricatore e relativo munizionamento, perfettamente efficiente.

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