Tagliafierro: “Manca trasparenza e coinvolgimento dei cittadini”

di Redazione

Aldo TagliafierroMADDALONI. “Cittadini messi da parte, cittadini che non decidono. Questioni irrisolte e scollamento tra istituzione e ampie fasce della popolazione che vorrebbero intervenire ma non possono.

Maddaloni è la città che in fatto di trasparenza e di coinvolgimento e partecipazione diretta del cittadino alla vita amministrativa fa registrare evidentissimi limiti”. Lo afferma il presidente della Commissione Trasparenza, l’avvocato Aldo Tagliafierro, che ha deciso di mettere mano allo statuto per riempire quel vuoto che non permette lo svolgimento del referendum popolare. Si concretizza così la possibilità per i cittadini di Maddaloni di ricorrere al referendum grazie al Regolamento preparato dal Consigliere dell’Api.

“Sono intervenuto direttamente sullo statuto – chiarisce il consigliere Tagliafierro – che va modificato e completato nella parte che interessa la consultazione popolare. Adesso spetta al Consiglio comunale decidere. Il Regolamento ora esiste e nessuno può più tirarsi indietro e accampare scuse. E’ la base per poter iniziare a discutere e incidere seriamente nel rapporto amministratori-cittadini. Non si possono più tenere in disparte i cittadini nella pianificazione, nell’approvazione e nella gestione delle scelte sociali importanti. Bisogna – continua Tagliafierro – attraverso il referendum cittadino aprire costruttivamente alle istanze che provengono dalle varie forme organizzate del tessuto sociale della città. In altre parole, Maddaloni deve diventare una città dove ogni cittadino sia posto nella condizione di far sentire la propria opinione”.

L’iniziativa del consigliere Tagliafierro apre nuovi scenari ed è destinata a far discutere in una città dove la politica è tutto. La possibilità di presentare proposte di referendum al Comune rientra fra i diritti di partecipazione che i cittadini possono esercitare per concorrere allo svolgimento delle attività poste in essere dall’amministrazione locale. “Le decisioni – ricorda Tagliafierro – devono ricadere in spazi di grande partecipazione e confronto e non possono essere prese dai partiti o casomai da uomini di partito che con Maddaloni non hanno nulla da spartire. Per esempio, la questione Cementir è ed è stata, per le note vicende dell’ampliamento, squisitamente politica e la politica ha deciso. I cittadini hanno solo subito gli interessi dei potentati e di chi li serve. Se avessero avuto la possibilità di esprimersi, non avremmo avuto altri dieci anni di estrazione e di condizionamenti ambientali. Questo in modo particolare mi ha convinto – conclude Tagliafierro – a puntare sul referendum quale unica arma di difesa degli interessi del territorio e della collettività. Se approvato, ogni cittadino può contribuire fattivamente alla crescita di Maddaloni ed una sua firma può essere più importante di una decisione politica di parte”.

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