Ruby, la Camera dice si al conflitto di attribuzione

di Redazione

 ROMA.L’Aula della Camera ha approvato la proposta avanzata dalla maggioranza di sollevare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sul caso Ruby.

Banchi del governo al gran completo nell’Aula della Camera per la votazione sul conflitto di attribuzioni sul caso Ruby. In Aula c’erano praticamente tutti i ministri tranne il presidente del Consiglio: alla poltrona da lui usualmente occupata c’era il ministro Michela Vittoria Brambilla, tra i ministri Umberto Bossi e Franco Frattini. I banchi erano talmente pieni di ministri e sottosegretari che i ministri La Russa e Meloni non hanno trovato posto ed hanno dovuto accomodarsi ai banchi da deputato. La proposta di sollevare il conflitto di attribuzioni sul caso Ruby è stata approvata nell’Aula della Camera per 12 voti di scarto.

Il conflitto di attribuzione è passato nell’aula della Camera per 12 voti di differenza tra il voto di maggioranza (314) contro quello delle opposizioni (302).

“Non hanno stravinto, ma hanno avuto i voti sufficienti per offendere l’intelligenza umana, oltre al Parlamento, le leggi e la Costituzione”, ha commentatola presidente del Pd, Rosy Bindi. “I 330 – commenta il capogruppo Pd Dario Franceschini – Berlusconi se li è sognati di notte. Sono arrivati a 314 e quindi i 330 sono un miraggio del premier che come tutti i miraggi si allontana. Oggi abbiamo assistito ad un’altra pagina davvero vergognosa. È straordinario come i banchi del governo erano pieni e un ministro degli Esteri che, in piena crisi internazionale, passa le sue giornate a votare in difesa del premier”.

“Le leggi ci sono e si applicano. Saverio Romano, ministro per contratto, non sa di cosa parla. Il giudice naturale di Berlusconi non lo decide nè lui nè il Parlamento e, nonostante le frottole, neanche i telegiornali e i parlamentari asserviti. Il giudice naturale di Berlusconi è il tribunale di Milano”,ha detto il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario secondo il quale “la buffonata tragicomica che è andata in onda alla Camera serve soltanto a gettare fumo, perchè le cene innocenti altro non erano che orge di regime». «Romano cominci a occuparsi dell’agricoltura italiana in difficoltà e di quote latte, indegna compravendita del consenso targato Lega”.

“Il Parlamento è in ostaggio dei problemi giudiziari del premier. Ma le bandiere di Fli in piazza in segno di protesta e impegno civile sono un importante segnale di vita”, parole del finiano Fabio Granata, per il quale”torniamo così – aggiunge – allo spirito antagonista alla deriva di illegalità che tiene bloccata l’Italia e costruiamo l’alternativa al Pdl e a questa maggioranza”.

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