Processo breve, è battaglia alla Camera

di Redazione

Alfano e BerlusconiROMA.Pienone a Montecitorio per l’esame del ddl che contiene la norma sulla prescrizione breve. “Tutto esaurito” fra i banchi del governo, dove l’unico posto vuoto è quello solitamente occupato dal presidente del Consiglio.

Decisiva la presenza dei rappresentanti dell’esecutivo già dalla prima votazione, quella sulla richiesta del Pd di rinviare il provvedimento in Commissione. Richiesta bocciata dall’Assemblea per soli 11 voti. L’aula della Camera ha anche approvato l’articolo 2 del ddl, respingendo tutti gli emendamenti dell’opposizione, anche in questo caso con uno scarto di quindici voti al massimo. Ora si passa al “cuore” del disegno di legge, l’articolo 3 che contiene il taglio della prescrizione per gli incensurati, inserita dal relatore del provvedimento Maurizio Paniz (Pdl).

PD LEGGECOSTITUZIONE.I deputati del Partito democratico hanno letto in Aula la Costituzione. “Con l’articolo 3 del processo breve – ha detto Dario Franceschini spiegando la singolare forma di ostruzionismo – arriviamo al momento massimo in cui vengono calpestate le regole, introduciamo nel nostro ordinamento un’amnistia generalizzata. Si calpestano i principi della nostra Costituzione. Per questo impiegheremo parte del nostro tempo per leggere la Carta”. Massimo D’Alema ha letto l’articolo 77 della Carta, quello sul presidente della Repubblica. Poi, ha aggiunto: “Meno male che c’è il presidente della Repubblica perché è l’unico punto di riferimento per i nostri cittadini”. E sul potere di scioglimento delle Camere del capo dello Stato, ha aggiunto: “Più che una lettura, è un auspicio…”. “Oggi è una ferita molto seria alla uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Il governo sta prendendo in ostaggio il Paese imponendoci di stare notte e giorno sul processo breve mentre l’Italia ha problemi drammatici” è la denuncia dei democratici Pier Luigi Bersani.

DUE GIORNI DI VOTAZIONI.Il voto finale è fissato per mercoledì alle 18, ma in mezzo ci sono molte votazioni sugli emendamenti che, in caso di distrazioni del Pdl, potrebbero riservare qualche sorpresa alla maggioranza. Non è un caso se il capogruppo Fabrizio Cicchitto ha sentito il bisogno di scrivere a tutti i suoi deputati, richiamandoli all’ordine e alla presenza. Una precettazione che di fatto varrà anche per tutti i ministri-parlamentari: la loro assenza potrebbe essere sfruttata dall’opposizione per far passare un emendamento che costringa poi ad una revisione del testo e a nuovi passaggi parlamentari, con conseguente allungamento dei tempi dell’entrata in vigore.

OPPOSIZIONE.L’opposizione è pronta a dare battaglia e Montecitorio, dice Roberto Giachetti, responsabile d’Aula del Pd, si prepara ad affrontare il “Vietnam” del processo breve. “Staranno tutti lì e faremo votare quando decidiamo noi – ha commentato in un’intervista al Corriere della Sera -. Ci sono circa 190 votazioni e non sono poche. Devono restare in aula dalla mattina alla sera e magari anche in seduta notturna”. Perché la seduta continuerà ad oltranza e l’ipotesi di un proseguimento fino a mezzanotte è tutt’altro che peregrina. Si concede la battuta Felice Belisario, capogruppo dei senatori dell’Idv che a questa partita assisterà da spettatore: “Il governo dovrà allestire delle tendopoli anche in Parlamento, visto che gli esponenti della maggioranza saranno costretti a lavorare, loro malgrado, sino all’approvazione del processo breve: la Protezione civile è allertata”.

I PROCESSI A RISCHIO.Ostenta invece tranquillità il leader della Lega Umberto Bossi, secondo il quale sul processo breve “non ci saranno sorprese” alla Camera. Sereno è anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che a margine del Consiglio Europeo ha sottolineato che la “prescrizione breve” contestata dall’opposizione nel dibattito parlamentare sul processo breve “incide in termini molto tenui solo sugli incensurati” e per questo “argomenti e modalità dell’ostruzionismo”, utilizzati “legittimamente” dall’opposizione, “hanno poco a che fare con il merito” della proposta di legge in discussione. Ma proprio quello della prescrizione è un tema caldo: tra i processi che potrebbero “saltare” grazie ad essa non c’è solo quello sul caso Mills che vede coinvolto direttamente Silvio Berlusconi. Tra gli altri ci sarebbero anche quelli sulla strage di Viareggio (32 vittime e 38 indagati tra cui l’ad di Fs, Mauro Moretti) quello per il crac Parmalat (100mila risparmiatori truffati e 22 persone imputate per bancarotta e associazione a delinquere, oltre a una serie di banche indagate e imputate), il processo per il crack Cirio, quello per i crolli seguiti al terremoto dell’Aquila, il processo Eternit di Torino (dove ci sono quasi 3.000 parti offese), quello per lo scandalo rifiuti a Napoli.

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