Libia, Lega critica Berlusconi ma chiarisce: “Nessuna crisi”

di Redazione

 Bossi e BerlusconiROMA. La frattura tra Berlusconi e la Lega sulla decisione del premier di autorizzare i bombardamenti sulla Libia non si è ricomposta.

“Siamo rimasti sorpresi perché nell’ultimo Consiglio dei ministri Berlusconi era contrario ai bombardamenti. Noi non cambiano idea da un giorno all’altro. I bombardamenti intelligenti, per definizione, non esistono”, dichiara il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che aggiunge: “Mi sembra inevitabile che ci sia un passaggio parlamentare su una cosa così rilevante. Lo chiede l’opposizione, noi non siamo contrari. Ho parlato con Bossi: la linea della Lega sulla questione della Libia non cambia, ed è quella espressa dal segretario e riportata dalla Padania”. Il contrasto con la Lega “attiene a Berlusconi e non ai singoli ministri”, sbriga la questione il ministo della Difesa, Ignazio La Russa.

In precedenza il capogruppo del Carroccio alla Camera, Marco Reguzzoni, dopo gli interventi di Frattini e La Russa in Parlamento, aveva affermato che “il parere delle Camere non serve, perché la risoluzione Onu – come detto dal presidente Napolitano – comprende già questa evoluzione in Libia”. Secondo Reguzzoni “la posizione della Lega è chiara e coerente con quanto deciso dal Parlamento. Si mettano l’anima in pace quelli che sperano in una crisi di governo: noi restiamo nel governo e nella maggioranza, ma intendiamo utilizzare tutto il peso politico per evitare ulteriori danni e problemi al Paese”. L’intervento di Reguzzoni aveva fatto commentare il capogruppo del Pd Dario Franceschini: “La Lega ha calato le braghe a mezz’asta. Non è la prima volta che sostiene una cosa con toni roboanti per poi fare una ritirata indecorosa”. “Davanti a contingenze così rilevanti non abbiamo una maggioranza, né un governo che tiene la barra. E pertanto bisognerà riverificare in Parlamento lo stato delle cose”, spiega il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a Sky tg 24 parlando del caso Libia.

BOSSI CHIAMA NAPOLITANO.La Padania mercoledì riferisce anche di una telefonata intercorsa martedì sera tra Bossi e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in merito alla decisione dell’Italia di bombardare la Libia. Decisione di cui la Lega non sapeva nulla. Il leader leghista, secondo il quotidiano, avrebbe spiegato al capo dello Stato la posizione del Carroccio affermando che “il Consiglio dei ministri non ha mai detto sì ai bombardamenti”. “Siamo diventati una colonia francese”, ha detto Bossi. Ed è, si legge sul quotidiano, “la sintesi efficace fino alla brutalità che Bossi escogita per suggellare una giornata che ha visto Berlusconi del tutto supino di fronte alle richieste del presidente francese. Non è bombardando poveracci in Libia che si conta di più. Gheddafi ci riempirà di clandestini”. Secondo Bossi, l’azione di Berlusconi ha anche “travolto l’ottimo lavoro in senso contrario”, fatto da “Maroni e Tremonti: ha fatto far loro la figura dei cioccolatai”.

AEREI ITALIANI PRONTI A BOMBARDARE. Aerei ed equipaggi italiani sono pronti ad azioni di bombardamento sulla Libia. “Al termine di questa informativa – alle ore 16 – saranno messi a disposizione della Nato per essere impiegati”, ha detto La Russa nelle sue comunicazioni davanti alle Commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato. Sulla crisi libica il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e La Russa hanno riferito alle Camere. “Saranno sempre dodici, come adesso, i velivoli italiani messi a disposizione della Nato per le operazioni militari in Libia, ma otto di questi potranno bombardare o lanciare i missili di cui sono dotati” ha spiegato La Russa. “A giorni l’Italia invierà in Libia dieci istruttori militari da inserire nella costituenda struttura di comando del Cnt, insieme a un pari numero di istruttori inglesi e francesi”, ha aggiunto il ministro della Difesa.

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