Libia, Berlusconi: “Il voto parlamentare non ci fa paura”

di Redazione

Silvio BerlusconiROMA.Un voto parlamentare sulla Libia? “Non so, vedremo ma non ci fa paura assolutamente”. E comunque “non sono affatto preoccupato per quanto riguarda i lavori di coalizione e di governo”.

Così ha parlato il premier Silvio Berlusconi, lasciando nella notte una cena di compleanno di una deputata del Pdl, Melania Rizzoli. Parlando delle tensioni con la Lega, Berlusconi ha poi aggiunto che con il leader del Carroccio Umberto Bossi si vedrà “presto” anche se “Non ci siamo ancora collegati per l’appuntamento”.

TENSIONE CON LA LEGA. A far salire di nuovo la tensione fra la Lega e il premier erano state ieri le parole molto dure del ministro dell’Interno Roberto Maroni sulle decisioni del governo in merito ai raid mirati sulla Libia. “Siamo stati e siamo contrari ai bombardamenti e la posizione della Lega oggi non è cambiata rispetto a ieri, anche perché non ci sono state novità. Noi abbiamo sempre pensato che non sia con le cosiddette bombe intelligenti che si risolvono le questioni, l’unico modo intelligente è discutere. Ho parlato poco fa con Bossi, la linea della Lega sulla questione della Libia non cambia”, ha detto Maroni.

BERLUSCONI MINIMIZZA. Il premier si è detto sorpreso, amareggiato e per qualcuno anche irritato per le parole di Maroni. Chi era presente alla cena ha descritto così l’umore del presidente del Consiglio. Berlusconi, secondo le stesse fonti, ha sottolineato in particolare come il ministro dell’Interno dopo il vertice italo-francese di Villa Madama non abbia sollevato nessuna obiezione ed anzi fosse di ottimo umore. Da qui la sorpresa del Cavaliere. Che ha anche accusato il ministro dell’economia Giulio Tremonti di “tramare” alle sue spalle con il supporto della Lega. Poi in pubblico, con i giornalisti, ha minimizzato. Con la Lega si risolverà tutto? “Sì, certo”, ha risposto il Cavaliere. Quando vi vedrete con Bossi? “Ad horas ci vediamo presto, anche se non ci siamo ancora collegati per l’appuntamento, ma ci vedremo di sicuro”. Ma queste fibrillazioni…? “Non aumentiamo le cose, – ha insistito il premier – non c’è nulla da aumentare: ci possono essere a volte delle posizioni diverse su un certo problema, ma questo non significa che si possa inficiare quello che è l’accordo generale”. Insomma il governo va avanti? “Questo non è nemmeno da mettere in discussione”, risponde Berlusconi. Quanto all’ipotesi che via sia un voto parlamentare, il Cavaliere risponde: “non so, vedremo, ma non ci fa paura assolutamente”. Non è che la Lega si potrebbe smarcare? “Non fatemi dire cose che non voglio dire posso dirvi qual è il mio stato d’animo: non sono affatto preoccupato per quanto riguarda i lavori di coalizione e di governo”.

PADANIA: “NO AI BOMBARDAMENTI”. “Bombe uguale più clandestini”, è il titolo di oggi di prima pagina della Padania, ancora dedicato alla missione italiana in Libia. “Il Carroccio non arretra e resta contrario all’intervento militare italiano”, sottolinea ancora il quotidiano della Lega che chiarisce: “Nessun dietrofront. Il no leghista ai bombardamenti italiani in Libia resta tale e quale sul tavolo del governo”.

GIORNALE: “MINACCIA LEGATA A TREMONTI-DRAGHI”. “Altro che Libia e clandestini. Dietro la minaccia di strappo della Lega c’è soprattutto l’ira di Tremonti per la nomina, voluta da Berlusconi, del suo nemico storico Mario Draghi a capo della Bce, e per il via libera del premier alla scalata francese su Parmalat”, scrive il direttore del Giornale Alessandro Sallusti nell’editoriale di oggi dal titolo: “Tremonti aizza la Lega”.

MOZIONE PD. Intanto, il Pd ha depositato alla Camera una mozione sull’intervento militare in Libia. Le mozioni sull’intervento in Libia saranno discusse nell’Aula di Montecitorio il prossimo 3 maggio. Al momento sono stati presentati documenti da Pd e Udc; quello dell’Idv è in arrivo e Futuro e Libertà lo ha preannunciato.

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