La francese Lactalis vuole l’intera Parmalat

di Redazione

ParmalatPARMA.Lactalis, il gruppo francese azionista di maggioranza della Parmalat, ha lanciato un’opa (offerta pubblica di acquisto) sul resto del capitale non in suo possesso dell’azienda agroalimentare di Collecchio.

Il prezzo proposto è di 2,6 euro per azione. Lo rende noto la società francese motivando l’operazione “anche a seguito del mutato quadro normativo successivo all’acquisto della propria partecipazione del 28,969 per cento”. Il titolo Parmalat è stato sospeso in Borsa, per essere riammesso alle 9.40, orario in cui ha fatto segnare un incremento del 10,73% a 2,56 euro per poi attestarsi al valore del prezzo dell’opa. Il prezzo proposto da Lactalis incorpora un premio del 21,3% rispetto al prezzo di Borsa del titolo degli ultimi 12 mesi e del 33,6% rispetto all’enterprise value (calcolato come capitalizzazione di borsa al netto della posizione finanziaria netta e delle interessenze di minoranza per azione) degli ultimi dodici mesi. L’offerta viene lanciata sul 71,031% del capitale e il controvalore massimo dell’offerta è dunque pari a 3,37 miliardi di euro.

Con la promozione dell’opa totalitaria, Lactalis, azionista con il 29% circa di Parmalat, “intende offrire agli attuali azionisti un’opportunità di disinvestimento a condizioni più favorevoli di quelle registrate negli ultimi mesi dal titolo”. Il gruppo Lactalis-Parmalat dovrebbe realizzare un giro d’affari pro forma di circa 14 miliardi di euro diventando il primo gruppo mondiale nei prodotti lattiero-caseari. Parmalat resterebbe quotata alla Borsa di Milano. Il Gruppo sottolinea il presidente Emmanuel Besnier in una nota: “Procederà, se necessario, al ripristino del flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni”. L’opa(offerta pubblica d’acquisto) durerà 20 e non 15 giorni come invece previsto dal nuovo regolamento Consob sulle offerte pubbliche di acquisto che entrerà in vigore la prossima settimana.

INTESA ITALIA-FRANCIA. La decisione di Lactalis rivoluziona lo scenario attuale, che vedeva il governo impegnato a favorire tramite azioni legislative e non, l’arrivo di una cordata italiana che potesse prendere il controllo della società. Tuttavia dopo l’incontro tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy un’intesa sembra essere stata trovata anche sul caso Parmalat. “Auspico la creazione di grandi gruppi franco-italiani e italo-francesi che possano stare insieme nella competizione globale” ha dichiarato il premier Berlusconi. “Su Parmalat lavoreremo poi a trovare una soluzione con l’Italia”, ha sottolineato Sarkozy.

ITALIANITA’ DEL MARCHIO.Lactalis, intanto, conferma, la propria volontà di sviluppare il piano “nel rispetto dell’italianità” del marchio, mantenendo la sede in Italia, salvaguardando gli asset produttivi, i dipendenti e la filiera italiana del latte, nell’interesse dell’economia del territorio. Il gruppo francese “valuterà l’opportunità di far confluire in Parmalat le proprie attività europee nel settore del latte confezionato, tra le quali quelle detenute in Francia e in Spagna. Il progetto industriale di Lactalis prevede la valorizzazione di Parmalat a livello internazionale, grazie alla forte complementarietà tra i due gruppi sia a livello geografico che di prodotto. Inoltre, l’espansione nei mercati in forte sviluppo quali Brasile, India, Cina, nei quali entrambi i Gruppi ad oggi hanno una limitata presenza, potrebbe essere perseguita in modo più efficace attraverso un intervento congiunto”.L’operazione, precisa Lactalis, sarà coperta con un finanziamento infragruppo messo a disposizione da Bsa Finances che a sua volta farà ricorso a un finanziamento bancario da 3,4 miliardi di euro concesso da Credit Agricole, Hsbc, Natixis e Socgen.

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