Berlusconi: “Vogliono farmi fuori ma io non mollo”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA.“Cercano di farmi fuori, ma io non mollo, sono ancora qui, ci sarò finchè necessario e farò tutto quello che serve”.

Silvio Berlusconi tranquillizza la platea della convention Pdl all’Eur: “Io sono mortale, vivrò fino a 120 anni ma sono mortale. Sono il mortale che ha avuto più processi nella storia dell’uomo e in quella degli extraterrestri se anche loro hanno i processi”. Poi rincara: “Un presidente del Consiglio deve difendere il suo Paese in politica estera e deve essere per questo tutelato e non può essere distratto per delle bazzecole magari accadute 15 anni prima”. E ricorda: “Il governo ha fatto tre leggi: il lodo Schifani, il lodo Alfano e il legittimo impedimento. Tutte approvate con tempi lunghissimi dal Parlamento ma che la Corte costituzionale ha abrogato e non sto a dare giudizi su quei giudici”. Ad accompagnare il premier, che ha raccolto l’ovazione dei presenti, il ministro del Turismo Michela Brambilla.

PROCESSO BREVE.Il presidente del Consiglio liquida come critiche “senza senso del ridicolo” le accuse di danneggiare le famiglie delle vittime di tragedie come il terremoto di L’Aquila o il treno di Viareggio, rivolte alla legge sul processo breve. “Tutti i Paesi distinguono tra incensurati e no, e quindi modulano diversamente la prescrizione”, spiega il presidente del Consiglio che censura come “bazzeccole magari di 15 anni prima” le questioni per le quali è chiamato a rispondere in giudizio, circostanza che “distrae un presidente del Consiglio dal suo lavoro”. Poi entra nel merito delle critiche alla riforma. “Dicono, ‘le vittime di Viareggio, le vittime di L’Aquila, le vittime di Cirio, le vittime di Parma…”, elenca Berlusconi modulando la voce come quando si riferisce chi leva un lamento, per poi osservare che queste critiche sono “tutte senza senso del ridicolo”. Dunque Berlusconi, come aveva fatto in Parlamento Alfano, ricorda che “il processo di Viareggio prevede due reati: il disastro ferroviario si prescrive in 23 anni, cioè fino al 2032. L’omicidio colposo plurimo invece in 34 anni, cioè c’è tempo fino al 2044. Per Cirio e Parmalat, invece, i tempi sono “da 18 anni e qualche mese a 17 anni e qualche mese”. Ecco dunque una legge imposta dall’ Europa che ci ha imposto multe per milioni”.

MAGISTRATURA.Berlusconi torna ad attaccare la magistratura “in campo per cambiare il voto italiani”, e aggiunge che “in termini crudi questa si chiama eversione”. “Sono 17 anni che la magistratura tenta di farmi fuori considerandomi un ostacolo, ma io sono ancora qui e nonostante tutti i processi non sono mai stato condannato”. Il presidente del Consiglio aggiunge che le toghe sono “permeate dell’ideologia della sinistra” e tra le colpe politiche che addossa alla magistratura cita il caso Craxi “accusato di tutto e di più, di aver ammassato ricchezze”, tutto dimostratosi infondato quando ormai era morto. Un passaggio che fa scattare la standing ovation della convention Pdl al solo evocare il nome dello scomparso leader Psi. “103 indagini, più di mille magistrati si sono occupati di me con 2565 udienze e non sono riusciti ad arrivare a nessuna condanna. Adesso ci sono ancora 6 processi e hanno avuto il coraggio di riempire l’Italia di cartelli che dicono “Silvio fatti processare””.

MEDIASET. Poi dichiara: “Lunedì mi sono trovato dentro una macchina processuale infinita per un processo risibile che un altro presidente del Consiglio non può mai vedere avverarsi, mi ne sono andato che c’era un’atmosfera surreale”. E ha aggiunto: “I giudici ci considerano tutti delinquenti che l’hanno fatta franca e ciò è dettato dall’invidia da cui sono posseduti. Siamo di fronte ad una magistratura che è uscita dal proprio alveo e che tenta di imporre ai cittadini un altro governo rispetto a quello che loro hanno scelto”. Poi attacca la Consulta: “La Corte costituzionale da organo istituzionale è diventato un organo politico sottoposto ai pm di sinistra”.

INTERCETTAZIONI. Poi tocca alle intercettazioni: “In uno Stato che si definisce democratico i cittadini non possono sentirsi spiati quando alzano il telefono e vedere poi le loro conversazioni sui giornali in modo distorto. È una cosa inaccettabile perchè la privacy va sempre tutelata”.

SINISTRA. Sulle riforme? “Noi sempre cerchiamo il dialogo” ma rimanda la palla in campo avverso. Il presidente del Consiglio aggiunge che “poi, siccome la Sinistra normalmente dice che ciò che facciamo è sbagliato, allora siamo costretti a fare da soli, ma – osserva – non è che ci piaccia. La sinistra pur di fare il male di Silvio Berlusconi nuoce al Paese”. “Nel nostro Paese la situazione è difficile perché l’opposizione è rimasta sempre la stessa, con i loro leader che sono gli stessi giovani dell’89. Hanno una politica che va contro il buonsenso e che è del “tanto peggio tanto meglio””.

IL PDL. “Dal 2008 abbiamo vinto tutte le elezioni e vinceremo anche le prossime elezioni amministrative” afferma il premier auspicando anche un rilancio del Pdl: “Basta patologie. Occorre
spalancare le porte al nuovo. Il Pdl, come altri partiti, è vittima di una inevitabile patologia, perché chi è entrato da molti anni comincia a dare gomitate affinchè i concorrenti non gli tolgano il posto, guarda con preoccupazione i nuovi entrati e chiude la porta ai possibili nuovi ingressi” dice Berlusconi invitando proprio i militanti presenti in sala “a dedicarsi alla politica in modo da essere i nuovi esponenti del partito. Quello che dobbiamo fare ora è aprire a tutti gli italiani le porte del Pdl”.

GAY. Alla fine risponde con una “battuta” ad un militante presente alla convention: “In tutti noi c’è il 25% di omosessualità, ce l’ho anche io, solo che dopo un attento esame ho scoperto che la mia è lesbica”. E dalla platea il ministro Brambilla gli grida “bello sei bello”.

I PROF DI SINISTRA. Berlusconi bolla gli “insegnanti di sinistra”, sostenendo che “nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia”. Questo quanto affermato dal premier in un messaggio inviato alla riunione dell’Associazione nazionale delle mamme che si è svolta a Padova. “Mamma – ha detto Berlusconi – vuol dire amore e vita. E noi, proprio perché vantiamo una cultura che predilige l’amore e rifiuta l’invidia e l’odio, cerchiamo di essere un governoamico delle donne, soprattutto delle mamme. Credo davvero che nessun governo abbia fatto tanti provvedimenti in favore quanto il nostro”. “Abbiamo fatto leggi – ha proseguito il presidente del Consiglio – che puniscono severamente la violenza sessuale, abbiamo introdotto il reato di stalking contro gli ‘atti persecutori’ contro le donne. Abbiamo tutelato la famiglia con i bonus bebè, il piano casa, gli affitti agevolati per le giovani coppie, la riduzione dei costi scolastici e il bonus per la scuola privata perché i genitori possano scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli, e sottrarli a quegli insegnanti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia”. Ecco dunque che il premier torna su un tema a lui caro e già affrontato nelle scorse settimane dal premier durante il congresso dei Cristiano Riformisti. Occasione, quest’ultima, durante la quale il Cavaliere ha sferrato l’attacco contro gli insegnanti della scuola pubblica, responsabili di inculcare nei ragazzi valori diversi rispetto a quelli delle famiglie. (Queste le parole del premier che ha citato testualmente il discorso fatto nel 1994 che ha segnato la sua discesa in campo). E non si è fatta attendere la reazione degli studenti che, attraverso lo spazio su Facebook dell’associazione Rete degli Studenti, definisce l’intervento del premier un “attacco alla Costituzione”. E aggiungono: “Il carattere pubblico dell’istruzione è alla base della nostra Costituzione”.

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