Berlusconi: “Manca vera democrazia, cambiare la Costituzione”

di Redazione

BerlusconiROMA.Secondo il premier Silvio Berlusconi “per arrivare a un Paese che sia una vera democrazia, dobbiamo cambiare l’architettura istituzionale”.

Intervenuto alla premiazione dei giovani vincitori del progetto “Campus mentis” a Palazzo Chigi, promosso dal ministro della Gioventu’, con la collaborazione dell’Università “La Sapienza”, il Cavaliere dice di non essere riuscito a fare la riforma della giustizia “per colpa del partito di Casini e di Fini che ogni volta me lo impedivano in accordo con certi magistrati”. “Finalmente – ha sottolineato – ora ho una nuova maggioranza, esile nei numeri ma coesa per poter fare la riforma della giustizia che è una riforma indispensabile”.

Poi ha parlato dei suoi primi passi in politica: “Quando scesi in politica dissi ‘qua bisogna cambiare tutto’, e mi facevo tante illusioni, dicevo di voler prendere la responsaiblità del governo, tutti mi prendevano poco sul serio, ma due mesi dopo mi sono trovato presidente del Consiglio”.

RIFORME. Il presidente del Consiglio ha dunque spiegato perché a suo giudizio, per avere una vera democrazia bisogna cambiare la Costituzione, e lo ha fatto tornando a sottolineare il ruolo del Colle, a cui “devono piacere le leggi” e quello della Consulta che abroga i provvedimenti non graditi ai pm. “Lavoreremo – ha assicurato Berlusconi – anche alla riforma dell’architettura istituzionale che risente del fatto che i nostri padri della Costituzione, venendo dopo il periodo fascista, non vollero si potesse ripetere un pericolo come quello che era passato. E quindi negarono ogni potere al governo e al presidente del Consiglio, e divisero il potere tra il capo dello Stato, la Corte Costituzionale e le Assemblee”. A giudizio del Cavaliere “questo ha portato al fatto che il governo possa al massimo suggerire dei provvedimenti alle Camere che cominciano a dibatterle nelle commissioni, poi nell’Aula, poi nell’altra Camera, ancora commissione e Aula, e poi ritorna ancora nell’altra Camera”. “Il tutto – ha sottolineato Berlusconi – deve piacere al capo dello Stato. Viene approvato, esce magari dal Consiglio dei ministri un bel purosangue e viene approvato, se va bene, un ippopotamo che il cavallo lo ricorda solo nel nome”.

ATTACCO ALLA CONSULTA.«Se questa legge non piace ai pm di sinistra la impugnano, la portano alla Corte Costituzionale che, essendo composta da undici persone composte dalla sinistra e da quattro che provengono dall’area di centrodestra, la abroga. Quindi il popolo vota, il Parlamento lavora e discute e poi, non succede niente. Questo – ha concluso il premier – è dovuto al fatto che noi abbiamo questa architettura istituzionale: per arrivare a un Paese che sia una vera democrazia, dobbiamo cambiare l’architettura istituzionale, quindi riforma della Costituzione».

“NELL’IMMOBILIARE NON SI FALLISCE”. Nell’immobiliare “non si fallisce mai, perchèè il bene che non ha avuto mai deterioramenti di prezzo:è accaduto solo laddove siè irragionevolmente costruito molto più delle esigenze delle popolazioni”. E’ il consiglio imprenditoriale che Berlusconi offre alla platea delle giovani eccellenze riunite nel cortile di Palazzo Chigi. “Ci sono Paesi – rileva- in cui gli imprenditori hanno costruito tutto attraverso il debito nei confronti delle banche; hanno costruito di piu’ rispetto alla domanda del mercato e si sono trovati, loro e le banche, con dei debiti accumulati negli anni; in Italia, questo, nonè mai successo”. Berlusconi aveva prima ricordato il successo ottenuto con la realizzazione di Milano Due, realizzazione osteggiata “con risate e sghignazzi” dagli altri costruttori e tuttora ancora visitata “dagli urbanisti di tutto il mondo”. Anche il settore delle costruzioni soffre tuttavia, ammette il Cavaliere, delle “difficoltà derivanti dall’oppressione burocrativa, e lì – lamenta -è difficilissimo metterci rimedio”.

BERSANI: “NON SFASCERA’ LA COSTITUZIONE”. “Prima che arrivasse lui nessuno aveva dubbi che noi avessimo una vera democrazia”. Il segretario del Pd Pierluigi Bersani replica così alle parole del presidente del Consiglio. “Non si permetta di trattare in questo modo la Carta costituzionale”, ha detto Bersani, secondo cui “è la Costituzione più bella del mondo. E noi – ha avvertito il leader democratico – non consentiremo a Berlusconi di sfasciarla”. Il premier “ha parlato alcuni giorni fa di una riforma costituzionale epocale. Ma noi stiamo vedendo – ha detto Bersani – un profluvio di leggi ad personam. Berlusconi sta salvando se stesso, rovinando il Paese. Questa è la responsabilità alla quale noi lo inchioderemo in Parlamento e fuori”.

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