Assicurazioni, Coordinamento Riscatto chiede “Tariffa Unica Nazionale”

di Redazione

 SAN CIPRIANO. Ancora una volta il “Coordinamento per il Riscatto” ha raccolto consensi tra coloro che sono intervenuti al comizio tenutosi domenica 10 aprile a San Cipriano d’Aversa, in via Acquaro.

“Nonostante il comizio fosse stato preannunziato solo in tarda serata, – spiega l’avvocato Francesco Martino – numerosi cittadini si sono radunati vicino al palco per sottoscrivere la petizione promossa contro la discriminazione e per essere informati delle altre iniziative promosse dal coordinamento”.

“Il successo delle numerose iniziative intraprese per contrastare l’ingiusta e generica discriminazione di cui sono vittima i cittadini, nati o residenti, nei comuni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna è la dimostrazione che i cittadini di questo territorio hanno deciso di non accettare, più, passivamente, di essere discriminati e di essere accomunati a clan malavitosi e pretendono dai politici, locali e nazionali, eletti in questo territorio una tutela che finora è mancata”, hanno poi evidenziato l’avvocato Martino, l’ingegner Di Filippo, il dottor Panaro, Angela Levraldo, Arturo Ciccarelli, Giuseppe Caterino e Nicola Nobis.

Durante il comizio è stato ribadito che fra pochi giorni inizierà la petizione popolare per l’istituzione della “Tariffa Unica Nazionale” dei premi assicurativi che prevede che il premio dovrà essere calcolato esclusivamente in base all’attestato di rischio e non al luogo di residenza. E’ stata presentata la “Lettera Aperta” al Ministro degli Interni Maroni che nei prossimi giorni sarà anche formalmente consegnata al Prefetto di Caserta da una delegazione del coordinamento. Infine, preannunziata una grande iniziativa popolare per il 1 Maggio con il coinvolgimento di tutti coloro che hanno organizzato la “Fiaccolata del Riscatto”.

L’avvocato Martino, in nome e per conto del coordinamento, ribadisce che “solo una partecipazione attiva, di tutta la popolazione, alla risoluzione dei problemi del territorio in cui si vive, trasforma i sudditi in cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri ed obbliga chi amministra, sia a livello locale che nazionale, ad aver maggior rispetto per le esigenze della cittadinanza, anche perché il pessimismo ed il disfattismo non producono alcun risultato positivo ed alimentano nel popolo, sopratutto tra i giovani, solo sfiducia e malcontento”.

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