Arresto “Copertone”, la clinica: “Aveva regolare impegnativa Asl”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Era registrato con le proprie generalità ed in possesso di una regolare impegnativa dell’Asl di Caserta Vincenzo Schiavone, alias “Copertone”, il boss latitante dei Casalesi catturato la notte di Pasqua nel polo riabilitativo “Don Gnocchi” di Sant’Angelo dei Lombardi, nell’avellinese.

La struttura sanitaria si dichiara, pertanto, “estranea a comportamenti non aderenti alle norme di legge”. In una nota vengono chiarite le procedure di registrazione e accettazione del 37enne ritenuto il “cassiere” della fazione del clan facente capo a Francesco Schiavone detto “Sandokan”.

La proposta di ricovero è stata registrata il 14 aprile scorso, completa di copia dell’impegnativa del medico curante e dell’autorizzazione dell’unità di valutazione del fabbisogno riabilitativo dell’Asl di Caserta. “Tale autorizzazione – fanno sapere dalla clinica – obbliga la struttura al ricovero del paziente che veniva programmato per il 18 aprile”. Al momento del ricovero Schiavone ha esibito la patente di guida e la tessera sanitaria con l’impegnativa del medico curante. Successivamente l’Ufficio accettazione del centro riabilitativo ha informato le autorità competenti del temporaneo domicilio del paziente presso la struttura sanitaria, precisamente nel reparto di riabilitazione neurologica e ortopedica, in una camera a due letti.

Già durante la conferenza stampa successiva all’arresto, gli inquirenti hanno comunque escluso qualsiasi responsabilità della clinica.

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