La “Fontana dei Desideri”

di Redazione

Piazza Vittorio EmanueleAVERSA. Si potrebbe definire la “fontana dei desideri”, il piccolo angolo di felicità in cui trascorrere qualche ora serena, l’angolo di paradiso in cui sognare un mondo nuovo.

La fontana è quella di piazza Vittorio Emanuele, ristrutturata da poco e tornata al suo antico splendore. Un tempo la fontana di “giù alla scesa”, come viene chiamata dagli aversani, era il “salotto della città”, il ritrovo preferito delle famiglie dell’Aversa “bene”. Oggi molto è cambiato, e tutti i giorni la piazza viene frequentata esclusivamente dai tanti extracomunitari presenti sul territorio cittadino: russi, ucraini, marocchini, algerini, cinesi. Un mondo di diverse etnie che si ritrovano intorno ad una piccola oasi verde.

L’immagine è di quelle da manuale. Bambini che corrono intorno alla fontana, bagnandosi con gli zampilli, e genitori che vanno a riposarsi dopo una giornata di lavoro. Ed il lavoro di queste persone è quello onesto e dignitoso di donne ed uomini che, lontani dalle loro terre, cercano fortuna e dignità sociale. Ecco, quindi, che la piccola grande fontana in piazza diventa l’occasione per incontrare chi per religione, per appartenenza geografica, o semplicemente per condizione ideologica, vive molto distante dall’affetto dei propri familiari.

Ci si ritrova a chiacchierare, ad innamorarsi o a farsi compagnia in un’area che sembra l’ombelico del mondo, in cui c’è da sentirsi liberi e felici senza pagare nulla, magari gettando in quella fontana una moneta su cui legare un desiderio: quello di tornare a casa, con qualche soldo in più, e con la speranza di sembrare uguali. Uguali a chi li guarda con curiosità, seduto dall’altra parte della strada.

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