Il mai attivato Info Point finisce “in vendita”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Scherzo, provocazione od offerta concreta quella apparsa sull’Info Point di piazza Mazzini dove è stata notato la presenza di un cartello di vendesi?

Questa la domanda posta dai pendolari che ci hanno segnalato la presenza del “vendesi” attaccato alla serranda delle struttura collocata sul marciapiede della piazza il 13 agosto 2010. C’è un numero telefonico che risulta essere quello del Comune di Aversa.

Stando alle dichiarazioni rilasciate nell’occasione con apposito comunicato stampa da Michele Galluccio, consigliere comunale, componente della commissione cultura, ideatore dell’iniziativa, la struttura avrebbe consentito “di pubblicizzare le attività promosse in città, così come quelle dei negozianti e dell’amministrazione comunale”. “Inoltre – affermò il consigliere – presso l’Info Point saranno disponibili informazioni sugli orari dei treni, della metropolitana e delle due circolari cittadine”.

E non solo, perché, come chiarì Giovanni Tirozzi, presidente della commissione cultura – intervenuto sul tema per dirimere le polemiche nate sull’utilità di realizzare quel tipo di punto informativo considerato uno spreco di denaro pubblico esistendo già due analoghi punti informativi in città – avrebbe offerto servizi turistici, dando informazioni sulle possibilità di accoglienza e di ospitalità, promuovendo la cultura e assicurando consulenza per azioni di marketing tese alla promozione dei prodotti locali attraverso una collaborazione tra commercianti e Comune.

 Tutto questo grazie alla gestione di un funzionario municipale, già individuato, e alla collaborazione con l’istituto professionale “Mattei”, con il quale era stato firmato un apposito protocollo d’intesa per assicurare studenti volontari da dedicare all’iniziativa.

Buoni propositi rimasti però, almeno fino ad oggi, sulla carta, dal momento che l’Info Point non ha mai aperto i battenti. Forse per mancanza di energia elettrica dato che, come dichiarò lo scorso novembre il consigliere Galluccio, ciò che mancava perché entrasse in funzione da subito era “il contatore dell’Enel” malgrado ne fosse stata fatta richiesta il 25 di agosto. Se dopo otto mesi di attesa compare il cartello “vendesi” diventa logico domandare: forse l’Amministrazione si è arresa?

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