Consorzio rifiuti, Fiadel denuncia “buste paga d’oro”

di Redazione

 AVERSA. In una nota, il sindacato Fiadel denuncia “buste paga d’oro” nel consorzio unico di bacino che si occupa della raccolta e smaltimento rifiuti.

Siamo alle solite. Secondo alcune indiscrezioni ci sarebbero diversi dipendenti che nel mese in corso hanno percepito buste paga che farebbero invidia persino ad un deputato del parlamento italiano (ci sarebbero buste paga che superano, e di molto, i quattromila euro mensili!). Non siamo a conoscenza di chi e perché abbia recepito tali emolumenti, e speriamo che la notizia giuntaci non corrisponda al vero. Però siccome da tempo denunciamo questi fatti, e da voi non giunge alcuna risposta ufficiale ai nostri interrogativi, dobbiamo presupporre che il silenzio parli per voi, dando forza alle nostre denunce.

In un momento di grande difficoltà per il Consorzio Unico di Bacino, in cui, ai tavoli provinciali fatti con le organizzazioni sindacali i vertici del consorzio chiedono, per motivi finanziari e per applicazione della ingiusta, almeno noi la vediamo così, normativa vigente, di abbassare i livelli di inquadramento maturati dai dipendenti (il che comporterebbe da un lato la perdita di diritti acquisiti sul lavoro, cosa mai accaduta in Italia per un soggetto aziendale pubblico!) dall’altro il risparmio di poche decine di euro per lavoratore, si continuano a concedere prebende ad un nutrito gruppo di lavoratori, di centinai di euro al mese, attraverso concessione di straordinario, rimborsi chilometrici e benefit vari.

In primis chiediamo al Consorzio Unico di Bacino il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro della categoria, il FederAmbiente che all’art. 19 comma 3 recita: “Le prestazioni pro capite annue di lavoro straordinario sono pari a 200 ore. Costituisce oggetto di contrattazione aziendale a contenuto normativo la definizione di un superiore limite orario annuo”.

Siccome non vi è stata alcuna concertazione su un limite superiore, il tetto massimo è di 200 ore all’anno per tutti i lavoratori del Cub, e non come avviene per alcuni di 200 ore mensili! Il ridicolo della intera questione straordinaria, e che ci sono diversi lavoratori, che facendo una tale mole di lavoro straordinario, questi lavoratori, almeno sulla carta, lavorano per tre! E ancora qualcuno ci vuole poi parlare, ai tavoli istituzionali, di esubero del personale? Delle due l’una, o c’è troppo lavoro, e quindi chi gestisce sui cantieri il personale non ce la fa e sopperisce i vuoti d’ organico facendo lavorare per dieci dodici ore al giorno i dipendenti, oppure è in atto, da tempo, una truffa ai danni dei contribuenti, di coloro che pagano la Tarsu più cara d’Italia!

Da tempo, troppo tempo, abbiamo chiesto, ai sensi della legge sulla trasparenza di conoscere l’ammontare dei rimborsi chilometrici. Ma ad oggi nessuna risposta! Eppure secondo quanto riferitoci da alcune Rsa e alcuni dipendenti, ci sono dei lavoratori che percepiscono anche mille euro al mese di rimborso chilometrico! Illazioni? Lo abbiamo messo per iscritto, ma nessuna risposta ufficiale neanche su questa tematica ci è mai pervenuta.

Ci viene quindi da sorridere sapendo, ma speriamo sempre che la notizia non sia vera, che un caposquadra o un capo servizio o un responsabile (non ci interessa conoscere a quale sindacato siano, se lo sono, iscritti, compreso anche il fatto che possano essere iscritti alla nostra!) percepiscano indennità di oltre mille euro al mese. Ma dove vanno a lavorare al mattino per percepire tale indennizzo? A Roma? E tutto tace! Così mentre ci sono difficoltà ogni mese circa la corresponsione delle spettanze salariali, mentre il Presidente della Provincia, giustamente, chiede in conferenza stampa, che i comuni paghino almeno il dovuto corrente, mentre non si conosce il futuro dei lavoratori, e mentre è in atto un vero e proprio “caos” su tutta la vicenda Consorzio, ci siano dei furbi e degli approfittatori per l’ultimo assalto alla diligenza.

Ci sia consentito questo linguaggio colorito, ma noi chiediamo a voce forte il rispetto della legalità e della trasparenza. Per questo ancora una volta chiediamo, con l’auspicio di ricevere una immediata risposta, un incontro su tutta la vicenda al fine di dipanare l’intera matassa e dare chiarezza a quelle che al momento, e lo ribadiamo, sono soltanto voci. Ovviamente un ulteriore silenzio, sarà inteso dalla scrivente organizzazione sindacale come un tacito assenso dando corpo e certezza a quelle che al momento sono i “sentito dire”. In tal caso ci rivolgeremo alle autorità competenti, affinché siano loro a fare chiarezza definitiva.

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