Elezioni, l’avvocato Bocchino: “E’ tempo di riflettere”

di Redazione

Municipio di Villa LiternoVILLA LITERNO. L’avvocato Angelo Bocchino, in una lettera aperta, attacca duramente l’operato dell’ex sindaco e consigliere regionale Enrico Fabozzi.

“Con la discesa in campo di Tonziello nella lista “Progetto Villa Literno”, il cui candidato sindaco è Nicola Tamburrino, unitamente ad altri validi esponenti della classe politica liternese, tra cui i candidati sindaci, architetto Corrado Caterino, per il Pdl, ed il dottor Vincenzo Tavoletta, per il Nuovo Psi, sembrerebbe che si stia materializzando una probabile disfatta della politica assolutistica e dittatoriale del consigliere regionale e sindaco uscente Enrico Fabozzi. Nel mentre in tutta Europa cadevano ‘i muri’ che hanno soffocato le libertà e i diritti civili di migliaia di cittadini e per interi decenni, a Villa Literno prendeva piede la politica demagogica e populista di Enrico Fabozzi, ovviamente approfittando del vuoto lasciato dal fenomeno conosciuto come tangentopoli e quindi dalla crisi della politica in Italia che ne è seguita.

Militante del Pci, con a capo Berlinguer prima, e D’Alema e Bassolino poi, seguendo le diverse bandiere che via via venivano modificate e decise dalle assemblee generali del partito, dovuto, ovviamente al fallimento del comunismo nel mondo e in Italia, Fabozzi, ora consigliere regionale del Pd, nascondendosi dietro una lista civica, da convinto assertore delle libertà, diventa il ‘padrone’ assoluto della politica e, assumendo per sé il monopolio della lista civica, decide chi deve essere il suo successore al comune di Villa Literno. Tradisce quelle che sono le direttive nazionali del suo partito ossia la partecipazione dei cittadini alla vita politica ed alle scelte programmatiche che meglio si addicono alle aspettative dei cittadini, quindi alla scelta del candidato sindaco per il tramite delle primarie. L’onorevole Fabozzi agisce e decide in dispregio della decantata democrazia e, assiduo assertore del rinnovamento della classe politica, guarda caso, lo si trova ancora candidato nella lista di cui tesse le fila.

Non me ne voglia l’amico ed attuale candidato sindaco, Nicola Ucciero, di cui conosco le capacità intellettuali e la sua militanza politica, a prescindere dall’amicizia personale che mi lega da anni alla sua famiglia, ma la questione è purtroppo sottile e non può essere taciuta. La candidatura a sindaco si guadagna sul campo, stando a contatto con i propri cittadini, partecipando attivamente alle scelte di programmi che a volte possono anche essere impopolari oltre che rischiosi per coloro che le adotta. Non è giusto e non appare corretto, a mio sommesso avviso, che si manchi di rispetto a coloro che quelle scelte, giuste o sbagliate che siano, hanno condiviso in tanti anni di consiliatura, ciò nonostante Fabozzi, inaudita altera parte, decide chi deve essere il candidato sindaco. Questo in senso lato!

Nello specifico, si evidenzia come ancora oggi la cittadina versa in uno stallo profondo e nulla di diverso è cambiato rispetto a dieci anni di consiliatura targata Fabozzi, ad eccezione, ovviamente, dell’ammodernamento dell’arredo urbano reso possibile grazie all’indennizzo ricevuto dal Bassolino, ex governatore della Regione Campania, di cui conosciamo la politica fallimentare e clientelare unitamente ai procedimenti penali pendenti a suo carico presso il Tribunale di Napoli connessi al suo modus operandi in qualità di commissario straordinario dei rifiuti a Napoli, per cui il Comune di Villa Literno, e quindi ogni singolo cittadino, è parte offesa cui spetta il risarcimento dei danni materiali, morali ed esistenziali, per il disastro ambientale arrecato al nostro territorio e di conseguenza a noi stessi. A tal proposito, come mai l’ex sindaco Fabozzi, oggi consigliere regionale, il candidato sindaco Ucciero e i suoi sostenitori, non informano la cittadinanza circa la costituzione di parte civile del comune nel processo a carico di Bassolino? Cosa è realmente accaduto perché il comune di Villa Literno, quale parte offesa, è stato escluso dal processo? Chi ora è tenuto a risarcire i danni subiti, in primis alla salute dei liternesi e dal nostro territorio in seguito all’operato di Bassolino? I cittadini aspettano ancora una risposta.

Da vox populi, si conosce, però, quale danno ha potuto arrecare l’ex governatore Bassolino alla martoriata terra di Villa Literno, il quale, con la complicità del nostro Fabozzi, attesa la sua mancata opposizione, ha permesso lo stoccaggio di tonnellate di rifiuti sul territorio, presso il sito di Taverna del Re, di cui non è dato sapere i tempi della rimozione. Nel frattempo, quasi ogni giorno, a Villa Literno, le campane suonano ‘a morto’ e le mura sono tappezzate di annunci funebri. Avrei preferito vedere la mia Villa Literno com’era, magari con un albero o una panchina in meno, con una piazza con al centro un semplice lampione, piuttosto che vedere manifesti con stampato il nome dei miei concittadini deceduti non per morte naturale ma per tumore. Penso che anche il grande Giuseppe Garibaldi, di cui si celebrano le gesta in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, sarebbe stato d’accordo con me e con me avrebbe certamente condiviso l’idea che la vita, e quindi la salute del cittadino, è più importante di una piazza, ed avrebbe sicuramente rifiutato questa pompa magna pur di lasciare ai cittadini la gioia di vedere i propri figli e i nipoti crescere piuttosto che morire di cancro. Avrebbe sicuramente apprezzato l’idea di vedere le terre dei liternesi sempre più produttive di sani e genuini prodotti, piuttosto che sentir dire che tutto ciò che si produce nelle nostre campagne è avvelenato. Avrebbe preferito che si desse più sostegno e valorizzazione all’agricoltura e ai contadini, sempre più soli e senza garanzie di futuro, piuttosto che lasciare che altri bistrattassero e violentassero le nostre terre consentendo a chiunque di stoccare rifiuti di cui non si conoscono né il contenuto né i tempi di rimozione ma di cui si conoscono le conseguenze mortali sull’uomo.

Garibaldi era un grande generale e ha unito l’Italia. Il nostro onorevole Fabozzi quali meriti si arroga per potersi ripresentare ai cittadini e chiedere loro il voto per sé ed per il suo giovane sindaco? Questo me lo domandavo già da tempo, ma non so darmi ancora una risposta. Quali grandi progetti ha realizzato Fabozzi in tutti questi anni di consiliatura da lui retta? Non è dato sapere. Sarei curioso di conoscere, inoltre, quale politica sociale è stata messa in atto per i giovani liternesi e quale solidarietà sociale è stata posta in essere a sostegno di quanti non lavorano, per i disoccupati con famiglie numerose, per i commercianti, per gli imprenditori, per le fasce sociali deboli, tutti colpiti dalla crisi economica, per non parlare degli amici precari ossia gli Lsu che, sebbene percepiscono un esiguo reddito, non sono stati ancora presi provvedimenti intesi a dare loro dignità e sicurezza lavorativa per il futuro e che si trovano da decenni senza alcun contratto, ma utilizzati, all’occorrenza, come un interessante serbatoio dove attingere i voti al momento opportuno. Quale politica di sviluppo concreto e possibile è stata realizzata in tutti questi anni?

E’ giunto, quindi, il tempo di riflettere. Riflettere e svegliarsi da questo sogno di fantomatico benessere e felicità che il nostro concittadino Fabozzi ritiene e presume di aver dato alla cittadina ma di cui non si vedono le tracce né apprezzabili risultati. La politica dell’ex sindaco Fabozzi è stata pura demagogia, oserei dire, pura prosopopea, frutto della sua arcaica politica ancora intrisa di quel comunismo oramai fallito e bandito definitivamente dalla scena politica da tutti i paesi europei, i cui rappresentanti, lui compreso, si sono sempre imposti come salvatori della patria ma che in effetti hanno sempre generato illusioni nei cittadini di un’aspettativa migliore mai realizzata. Tant’è che, con stupore e incredulità, devo ancora sentir dire – ad onor del vero lo sento da quando ero ragazzo – dai sostenitori della lista e dallo stesso Fabozzi, oltre che dal candidato sindaco nei diversi interventi da me seguiti via web, ‘…Noi faremo….noi realizzeremo…noi dobbiamo fare…!’.

Esimio onorevole Fabozzi, vorrà scusarmi per l’osservazione: ma sino ad oggi cosa stava facendo…forse meditava o… meglio ha pensato solo a rinsaldare le amicizie con i suoi amici comunisti e i forestieri al solo scopo di raggiungere l’ambito scranno in Regione Campania? E con quale coraggio oggi intende chiedere il voto ai liternesi? Cosa ha fatto per la città di così interessante che i cittadini dovranno darle ancora fiducia? Lei ha fatto perdere tempo prezioso alla città e sarebbe giusto che si mettesse un po’ da parte e desse la possibilità alle genuine forze nascenti di estrinsecarsi senza essere plagiate e plasmate da un ‘vecchio volpone’ come Lei…anche in nome di quel principio che va sostenendo, ossia il ‘rinnovamento’ della classe dirigente, che deve essere sempre spontaneo e mai indotto. Però, a quanto pare, sta sempre in mezzo da più di quarant’anni, come sindaco prima, come consigliere regionale ora, come candidato alle prossime elezioni. Alla faccia del rinnovamento! (avv. Angelo Bocchino)”.

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