Serata al femminile per la Pro Loco “Terra Asprinia”

di Redazione

 TRENTOLA DUCENTA. Convegno dal titolo accattivante “Le altre”. Questa la proposta dell’altra sera presso la Casa delle Associazioni di Trentola Ducenta.

La manifestazione fortemente voluta dalla Pro Loco “Terra Asprinia”, dal gruppo de “Le 15” e dall’associazione “Ferdinando Folgori”, ha visto una massiccia partecipazione al femminile. Ad un certo punto, nonostante la pioggia intensa, erano oltre un centinaio le donne, di varie età, presenti nel salone di via Roma. Ha aperto la serata il presidente della Pro Loco “Terra Asprinia”, Vittorio Savino, che ha voluto porre l’attenzione sulla necessità di stimolare la discussione al femminile in Trentola Ducenta, dando nuove possibilità al dialogo e al confronto tra donne sul territorio comunale.

Testimonianze forti sono arrivate da Marilena D’Angiolella, docente e animatrice di svariate iniziative dell’associazionismo regionale, Cam, Istituto Pontano e Casa Famiglia di Parete. “Ricordo il giorno in cui ho messo i pantaloni, o quando per la prima volta entrai in un bar a Parete – così esordisce la D’Angiolella, mettendo in risalto le difficoltà ancora insite nel territorio nei confronti della donna che cerca sempre più di essere protagonista della vita globale”. Ma D’Angiolella continua ponendosi interrogativi quali: “Quale è il contributo che noi donne dobbiamo dare al nostro territorio? Forse il nostro territorio si trova nello stato in cui si trova perché fino ad oggi hanno comandato solo gli uomini?”.

Interrogativi importanti che hanno stimolato il folto uditorio ad una sorta di chiamata generale al risveglio ed alla partecipazione alla vita sociale della comunità a 360 gradi. Importanti testimonianze sono arrivata anche da Giuseppina Pezone, ex assessore ai servizi sociali del Comune di Parete, da Fortuna D’Agostino, direttrice della Casa Famiglia “La Compagnia dei Felicioni”, dalla psicologa del Dsm di Villa di Briano Clorinda Annunziata, dalla professoressa Angela Di Gioia, docente di scuola pubblica che ha voluto rappresentare il disagio proprio della scuola nell’attuale momento storico del paese. Importante l’intervento della signora Anastasia Dumanko, ucraina trapiantata a Trentola Ducenta, che ha sollecitato le giovani presenti ad affrancarsi da formule e stereotipi tipici della piccola città, ma ha anche voluto mettere sotto giusta luce le carenze di un paese che non offre spazi di ritrovo, luoghi di gioco per i bimbi, dove non ci sono neanche marciapiedi per poter portare un carrozzino e dove se esistono si pongono pali della luce che ne intralciano il passaggio.La serata comunque si è animata con tantissime testimonianze, molte anche le giovani voci alzatesi dalla platea.

E’ stato senza dubbio alcuno un successo di partecipazione e di intenti, che si è chiuso in modo simpatico, visto che gli “uomini” delle associazioni organizzatrici alla fine hanno offerto alle tante donne presenti la classica mimosa, ma anche una bella cena a base di prodotti locali.

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