Opposizione: “Lusini & Co. ostacolano trasparenza e informazione”

di Redazione

 TEVEROLA. “Dietro il semplice oggetto “Articoli 37 e 38 del Regolamento di Consiglio comunale: provvedimenti” del primo punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di lunedì 28 marzo, …

… puntualmente convocato per le ore 15, per far si che partecipino il minor numero di cittadini, l’amministrazione Lusini continua ad ostacolare l’opposizione consiliare e a impedire la trasparenza e l’informazione”. E’ quanto sostengono i consiglieri di opposizione del Patto per Teverola, Gennaro Melillo, Nicola Picone, Antonio Menale, Tommaso Barbato e Biagio Pezzella, secondo i quali la proposta della maggioranza di modificare il regolamento per il funzionamento del Consiglio mira esclusivamente ad “allontanare i consiglieri di opposizione dalla casa comunale”.

Il comma 2 dell’articolo 43 del Tuel (Testo unico degli ordinamenti locali) recita: “I consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”. La norma di legge, quindi, riconosce al consigliere comunale un diritto pieno e non comprimibile, visto che il diritto di accesso dei consiglieri comunali non prevede alcun limite. Il regolamento che per legge (articolo 10 del Tuel) deve assicurare a tutti i cittadini, e a maggior ragione i consiglieri comunali, il diritto di accesso agli atti amministrativi, per l’opposizione “vuole essere usato dalla maggioranza, che avrebbe l’obbligo di impegnarsi per migliorare l’accesso, per ostacolare il diritto dei consiglieri comunali”.

Queste modifiche del regolamento proposte dalla maggioranza che, per il Patto per Teverola, se approvate, avranno gravi conseguenze per la comunità: per evadere una semplice richiesta di copie degli atti, i consiglieri di minoranza non dovranno aspettare più tre giorni (già più che sufficienti) ma circa 15 giorni occorrenti anche solo per visionare un semplice registro; l’accesso agli atti dovrà essere proposto solo dai capigruppo consiliari presenti; l’accesso non avverrà quotidianamente ed in qualsiasi ora della giornata, ma solo in due giorni prestabiliti e negli orari prefissati. “Si vuole impedire alla minoranza di svolgere il ruolo di controllo ad esso assegnato dalla legge”.

Poi l’opposizione affronta in generale il tema della trasparenza e dell’informazione: “Sono trascorsi oltre 7 anni dall’obbligo di istituire il protocollo informatico affinché ai cittadini fosse garantita la data certa e l’immodificabilità delle registrazioni, ma ancora oggi agli amministratori di maggioranza fa comodo ignorare questa legge tenendo in essere un registro di protocollo cartaceo facilmente suscettibile di falsificazioni. Inoltre, l’affissione degli atti all’albo pretorio tradizionale dal 1 gennaio 2011 non ha più valore di pubblicità legale, è come se non esistesse, con la conseguente inefficacia degli atti, pubblicazioni matrimoniali comprese. E’ obbligatorio, infatti, l’albo pretorio ‘on line’ che per volontà dei soliti è una chimera”.

E, ancora, la minoranza si chiede: perché l’amministrazione Lusini continua a violare la legge e ad aggravare la propria posizione nei confronti del diritto all’informazione di tutti i cittadini? Perché non è affatto preoccupata del misterioso trafugamento di circa 1500 pratiche edilizie? Perché la maggioranza non dà risposte alla richiesta di revoca dell’ingegner Pitocchi condannato per fatti gravi in materia edilizia che continua a firmare concessioni edilizie pur avendo assunto un altro Ingegnere responsabile dell’intera area tecnica? Perché non istituisce l’obbligatoria commissione consiliare permanente di controllo e garanzia così come più volte richiesta dai consiglieri di minoranza?”.

Tra l’altro, i consiglieri del Patto si dicono “preoccupati per le frequenti visite negli uffici comunali da parte delle forze dell’ordine di ogni tipo, non riuscendo a d avere alcuna informazione né dalla maggioranza né dai dirigenti. Sembra quasi che chi governa, invece di tranquillizzarli e rispondere alle lecite richieste, voglia mettere tutto a tacere, stabilendo anche i giorni e l’ora in cui i consiglieri di minoranza debbano recarsi alla casa comunale. Stando la gravità della situazione, si chiederà l’intervento del Prefetto di Caserta, del Ministro degli Interni e del Ministero della Pubblica amministrazione-sezione trasparenza”.

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