Cavalli di ritorno e prostituzione: arrestata banda di albanesi

di Redazione

 SESSA AURUNCA. Sei albanesi e un napoletano sono stati arrestati dalla polizia nel casertano con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di furti di veicoli commerciali con successiva richiesta estorsiva ai danni delle vittime.

In pratica, il cosiddetto “Cavallo di ritorno”, da cuiil nome dell’operazione denominata “Cavallo Pazzo”. Alcuni degli arrestati erano dediti allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione di ragazze romene nella zona del Giuglianese. Ragazze che venivano “importate” dalla Albania con l’appellativo di “mucche”.

L’inchiesta, condotta dal commissariato di Sessa Aurunca,è stata coordinata dai pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere – sezione reati predatori, ed è partita proprio dal furto di un autocarro compiuto nella città del litorale domizio, per la cui restituzione erano stati chiesti 15mila euro. Stessa modalità per un altro furtodi tre veicoli commercialia Giugliano, con richiesta di 7mila euro.

Agli indagatiè stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Sei dei sette indagati sono stati rinchiusi in carcere il settimo, un rumeno,è stato condotto agli arresti domiciliari.

L’OMICIDIO SULA. Le indagini avrebbero svelato attraverso un’attività di intercettazione telefonica, pedinamenti e servizi di appostamento tutta una serie di furti su commissione. E’ emersa anche la rivalità tra due bande di albanesi: una costituita dagli arrestati, l’altra proveniente dalla città di Puke. Monitorando l’utenza di uno degli indagati, Sula Rrhaman, residente a Gricignano, nel casertano, si assisteva in diretta all’omicidio di quest’ultimo, compiuto a Caivano (Napoli), il 4 agosto 2010, fuori ad un bar di via Gramsci, ad opera di Stralaj Altin, 21enne, residente a San Marcellino (Caserta), capo dell’organizzazione avversa di “Puke”. Da quell’episodio scaturivano per ritorsione altre due sparatorie, nella stessa giornata, a Frignano, nel casertano, nel bar di un distributore di carburanti situato sull’Asse Mediano. Il successivo 12 agostoi carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna arrestavano Stralaj Altin, ritenuto anche autore della sparatoria nel bar del distributore. L’uomo veniva inchiodato dalle immagini di videosorveglianza del bar di Caivano, che mostravanoun gruppo di quattro albanesi (fra i quali la vittima) aggredire Stralaj. Quest’ultimo, nel tentativo di difendersi, esplodeva due colpi di pistola al petto contro Sula. Poi, nel pomeriggio, Stralajsi recava a Frignano sparando contro gli altri suoi aggressori che si intrattenevano nel bar del distributore. Stralaj veniva individuato e arrestato in un’abitazione nel centro storico di Anagni (Frosinone), insieme a tre connazionali.

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