Recale, continua lo scontro sul Puc in Consiglio

di Redazione

Isidoro MarcelloRECALE. Il Piano Regolatore è un argomento fondamentale della politica amministrativa. A Recale manca da quasi trent’anni e l’ultimo tentativo, fatto dalla prima amministrazione Porfidia, di redigere un Puc si è concluso con una bocciatura da parte della Provincia.

Siamo alle soglie del voto amministrativo del 2012 e la nuova maggioranza Porfidia, sostenuta anche dall’ex avversario Ovidio Gadola, si appresta a votare l’ennesima proposta di Piano Urbanistico non senza scatenare le perplessità e le ire della minoranza.

“Dopo il consiglio comunale di oltre trenta ore, – spiegano dal Pdl – dove sono state respinte la maggior parte delle osservazioni presentate dai cittadini, accettate solo quelle dei parenti degli amministratori, i lavori si sono arenati sulle osservazioni di ordine generale presentate da esponenti politici o di partiti. La bagarre è nata sull’osservazione numero 38 del nostro partito, che il sindaco vuole scindere in 5 punti pur di consentire il voto ai suoi consiglieri incompatibili. Un consigliere è incompatibile a votare il Puc quando nell’osservazione si discute di interessi dello stesso o di suoi parenti sino al quarto grado. Una maggioranza piena di consiglieri incompatibili è segno che il Piano Urbanistico è pensato a vantaggio della sola maggioranza. La seconda seduta sul Puc è prevista per venerdì 1 aprile alle 15.30 e la minoranza promette nuovamente battaglia. Ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo i dubbi sulla illegittimità della delibera di proposta del Puc stesso, è stata la delibera di giunta numero 18 del 7 marzo dove, spesi altri mille euro di consulenze esterne, il sindaco aveva chiesto al legale di fiducia di esprimersi sulla votazione in merito alle osservazioni articolate su più punti”.

Nella delibera infatti si legge: “Il sottoscritto sindaco reputa necessario acquisire un parere legale di un professionista esterno al fine di dirimere ogni dubbio in merito alla possibilità giuridicamente valida, di esaminare e votare le osservazioni al Puc proposte dettagliatamente in più punti, non in un’unica soluzione ma singolarmente punto per punto ritenendole alla stregua di diverse osservazioni”. “Parere legale – incalza il Pdl – richiesto a proprio uso e consumo con soldi pubblici e che, misteriosamente, non è stato allegato agli atti del prossimo Consiglio Comunale”.

Isidoro Marcello, capogruppo del Pdl di Recale, sottolinea: “Hanno speso soldi pubblici per un parere legale che bloccasse la nostra osservazione in modo da non intaccare i loro interessi. Hanno voluto che l’avvocato si esprimesse secondo i loro desideri e non hanno poi allegato il parere alla documentazione. Abbiamo chiesto di visionare il parere legale e ci è stato negato. Sono stati spesi soldi pubblici per un parere legato al Puc e poi, ai consiglieri, viene vietato di ricevere e leggere un documento pubblico. Abbiamo buoni motivi per credere che ci sia del marcio; hanno infatti avuto anche il barbaro coraggio di dire che quel parere non interessava il Puc. A questo punto possiamo solo pensare che non comprendono quanto vanno a deliberare in giunta! Ci siamo visti quindi costretti a denunciare il Sindaco ed il Presidente del Consiglio alle autorità competenti. Abbiamo inoltrato, come consiglieri di minoranza, una denuncia alla Guardia di Finanza e al Prefetto per far luce sulla questione. Non si può continuare ad amministrare nascondendo atti pubblici e sperperando centinaia di migliaia di euro per un Puc che rischia di essere l’ennesima bolla di sapone”.

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