Camorra e slot machine: 3 arresti, tra cui poliziotto e nipote di un boss

di Redazione

 MADDALONI. Un vicecommissario della polizia della questura di Caserta, un imprenditore e il nipote di un boss sono stati arrestati dai carabinieri di Maddaloni e dalla squadra mobile per un giro di estorsioni e tentativi di imporre l’installazione di flipper e slot machine in alcuni locali tra Maddaloni e Arienzo, nel casertano.

A disporre l’arresto è stato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere: l’ordinanza riguardaVincenzo Cordiale, sostituto commissario della questura di Caserta, 52 anni, accusato di corruzione; l’imprenditore Gaetano Palladino, 32 anni, che deve rispondere di corruzione di pubblico ufficiale; Clemente Massaro, 32 anni, nipote del boss omonimo, accusato di incendio e tentata estorsione. Ai primi dueè stato concesso il beneficio dei domiciliari.

Stando alle indagini, Palladino avrebbe corrotto il vicecommissario Cordiale regalandogli un computer portatile, un telefono cellulare e un televisore a cristalli liquidi per un valore complessivo di 1.200 euro, merce che il commissario aveva ritirato in un negozio con l’intesa che sarebbe stata pagata dall’imprenditore. In cambio, il poliziotto aveva promesso che si sarebbe interessato di una vicenda di estorsione che riguardava Palladino, vittima insieme al fratello di una richiesta di denaro da Massaro.

Massaro, già condannato per estorsione nel 2006 e ancora oggi imputato per associazione mafiosa al cartello criminale del gruppo Massaro-Di Paolo, avrebbe imposto l’installazione delle macchinette quasi a titolo gratuito nel locale gestito dai due fratelli. Dopo un rifiuto, Massaro ha dato fuoco alle loro autovetture, la notte tra il 2 e il 3 settembre del 2010, ad Arienzo. Palladino siè allora rivolto al vicecommissario.

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