Ruby, avvocati del premier citano anche Carfagna, Gelmini e Clooney

di Redazione

 MILANO. Non è presente solo nella lista dei testimoni indicati dalla difesa, ma anche in quella depositata in cancelleria dalla Procura.

Ruby sarà testimone “bifronte” nel processo a carico di Silvio Berlusconi che inizierà il 6 aprile prossimo davanti al collegio della quarta sezione penale del tribunale di Milano e nel quale il premier è accusato di concussione e prostituzione minorile.

Figurano anche i nomi dei ministri Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Franco Frattini e Giancarlo Galan nella lista dei 78 testimoni citati dalla difesa di Silvio Berlusconi.Le ministre Gelmini e Carfagna sono indicate per la loro partecipazione a “cene/serate presso la residenza di Arcore dell’on. Silvio Berlusconi e sulle modalità di svolgimento di tale eventi conviviali”, nella lista testi presentata dai legali del premier. E’ quanto emerge dall’elenco dei testimoni depositati da accusa e difesa nella cancelleria della quarta sezione penale del Tribunale di Milano.

Le due ministre, per di più, sono state convocate in merito alle “modalità e tempi” nei quali hanno conosciuto Karima El Mahroug e su dove si trovassero e come abbiano trascorso la serata del 14 febbraio 2010 quando, secondo l’accusa, per la prima volta Ruby partecipò a una festa a villa San Martino. Nell’elenco, ci sono tra gli altri anche i parlamentari del Pdl Paolo Bonaiuti, Valentino Valentini e Maria Rosaria Rossi. E inoltre Elisabetta Canalis e George Clooney, le showgirl Aida Yespica e Belen Rodriguez, la conduttrice televisiva Barbara D’Urso.

Oltre alla giovane marocchina i testimoni citati dalla procura di Milano sono 132. Nella lista depositata dai procuratori aggiunti Ilda Boccassini, Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano compaiono i nomi delle altre 32 ragazze maggiorenni che, secondo l’accusa, avrebbero partecipato ai presunti festini a luci rosse ad Arcore. Inoltre, tra i vari testi convocati in aula ci sono anche l’ex questore di Milano Vincenzo Indolfi, il capo di gabinetto Pietro Ostuni e gli altri funzionari e agenti (anche Giorgia Iafrate) presenti negli uffici di via Fatebenefratelli nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi quando Ruby venne fermata per via di un furto e poi, dopo le telefonate del presidente del Consiglio e del suo caposcorta, affidata al consigliere regionale del Pdl Nicole Minetti. Nell’elenco della Procura compaiono anche i nomi della stessa Minetti, dell’agente dei vip Lele Mora, del direttore del Tg4 Emilio Fede ed anche i genitori di Karima El Mahroug in arte Ruby Rubacuori.

Intanto l’ufficio di presidenza della Camera si riunirà mercoledì 30 marzo per esaminare di nuovo la richiesta di sollevare il conflitto di attribuzione sul caso Ruby. Durante la riunione saranno esaminati il parere della giunta per le Autorizzazioni, favorevole, e quello che darà nel pomeriggio la giunta per il Regolamento. Se si decidesse di rimettere la decisione all’aula, il voto potrebbe essere già giovedì.

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