Libia, Nato assume il comando. Scompare peschereccio italiano

di Redazione

 ROMA.Dalle 8 di giovedì mattina la Nato ha il comando delle operazioni in Libia. Durante le ore in cui si completava il passaggio di consegne, il presidente americano Barack Obama ha telefonato al presidente Giorgio Napolitano

… per esprimere profondo apprezzamento per quanto fatto dall’Italia per la promozione della pace e della stabilità in tutto il mondo e il costante appoggio alle operazioni in Libia. Obama, ha riferito un suo portavoce,”ha riconosciuto la competenza e la conoscenza dell’Italia in Libia e ha ribadito la volontà di continuare con consultazioni ravvicinate tra i nostri due governi, in modo da agire per proteggere il popolo libico e far valere le risoluzioni 1970 e 1973 approvate dalle Nazioni Unite”.

Lo stesso inquilino della Casa Biancaavrebbe già autorizzato con un ordine segreto operazioni di appoggio ai ribelli libici da parte della Cia che, secondo il sito del New York Times, sono già iniziate “da alcune settimane”, con agenti disseminati sul territorio libico per individuare obiettivi per i raid aerei e per contatti con la rivoluzione assieme a colleghi dell’MI6 britannico. Intanto, il regime continua a perdere pezzi: mercoledì sera il ministro degli esteri libico, Mussa Kussa, è volato dalla Tunisia in Gran Bretagna, dove ha annunciato la sua defezione e l’intenzione di abbandonare Gheddafi.

Anche l’Italia, come sottolinea il ministro degli esteri Franco Frattini, ha “un contatto forte” con i rappresentanti dell’opposizione libica “attraverso il consolato di Bengasi che è sempre aperto con funzionari che hanno il compito di mantenere i contatti”. Il ministro, che lunedì incontrerà a Roma ilil rappresentante della politica estera del Consiglio nazionale transitorio libico, ha poi ricordato come lui stesso “fino a due giorni fa,al summit di Londra e, ancor prima da Roma, ha avuto contatti telefonici con il capo dell’opposizione a Bengasi”.

Sul fronte militare gli insorti libici stanno facendo ritorno a Brega, terminal petrolifero della Cirenaica a 250 chilometri da Bengasi, dopo essere stati messi in fuga ieri dall’arrivo delle truppe fedeli al colonnello Gheddafi. Nella serata di mercoledì, i media internazionali davano Brega per riconquistata dalle forze di Gheddafi. Secondo al Jazeera questa mattina i ribelli sono riusciti a cacciare le brigate fedeli a Gheddafi fuori da Brega. I soldati del regime si trovano all’entrata occidentale della città.

SCOMPARSO PESCHERECCIO ITALIANO. Intanto, non si hanno più notizie del peschereccio siracusano “Mariella”, con tre persone a bordo, che stava pescando 50 miglia al largo di Bengasi. Dal motopesca è partito un sos alle 22.30 di mercoledìcon il sistema satellitare che collega tutte queste unità al comando generale delle capitanerie di porto. Tutte le ipotesi vengono prese in considerazione: dall’incidente al sequestro. Alla sala operativa della guardia costiera hanno visto l’unità spostarsi velocemente e poi scomparire: forse perchè il sistema di localizzazione è stato spento, si è guastato, o per altre cause. Per tutta la notte sono stati tentati dei contatti radio da parte delle capitanerie di porto, ma inutilmente.Il peschereccio – di venti metri – era impegnato in attività di pesca nel golfo della Sirte già dallo scorso 24 marzo. A bordo ci sono tre persone: il capobarca Angelo Miraglia, di 43 anni, Ernesto Leni, di 62, e Giuseppe Gennuso, di 56.

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