Cooperative: è ancora opportuno cedere la proprietà dei terreni?

di Antonio Taglialatela

le cooperative nei pressi della Us NavyGRICIGNANO. Sboccia la primavera e, con essa, il dibattito politico a Gricignano dopo la notizia dell’incarico, conferito dai commissari straordinari all’avvocato Michele Zarrillo di Caserta, …

… per assistere il Comune di Gricignano a fronte della richiesta della società “Gricignano 7” (rientrante nel “Consorzio per Gricignano”, realizzatore della cittadella americana Us Navy, e dunque nella sfera dei Coppola) di avere la cessione della piena proprietà dei terreni comunali situati nell’area Peep, adiacenti al centro residenziale della marina statunitense, su cui insistono 156 unità abitative realizzate in diritto di superficie. Proprietà che serve al consorzio per la vendita complessiva delle abitazioni al Comune di Napoli, con cui ha stipulato una convenzione in materia di edilizia popolare.

Una notizia che ha suscitato alcuni dubbi sulla delibera, approvata il 4 novembre 2008, nel pieno della seconda amministrazione Lettieri, circa la possibilità di trasformare il diritto di superficie (già acquisito dai concessionari dei lavori) in diritto di proprietà. Delibera di “volontà politica” che, tra l’altro, era stata ritenuta “non in linea con la normativa” dalla società di costruzioni, ovvero con un prezzo al metro quadro troppo “esoso”: 44 euro. Proprio su questa cifra erano sorti dubbi all’indomani della delibera dei commissari, in cui si parla di 70 euro al metro quadro. Ma dai documenti del 2008 si evince che il prezzo partiva da 70, poi aumentava a 73 calcolando la rivalutazione Istat e, infine, veniva “abbattuto” fino al 60% come previsto dall’articolo 48 della legge 448 del 1998. Ad ogni modo, di quella “volontà politica” si sono perse le tracce, fino ad oggi, con la società che ha convocato il Comune dinanzi un notaio per la stipula dell’atto di cessione della proprietà. E i commissari, con la nomina del legale, vogliono prima vederci chiaro.

Altro dubbio è quello della necessità della vendita. All’epoca, nel 2008, l’allora amministrazione paventò il pericolo di “dissesto finanziario” del Comune per un debito di 1 milione e 644 mila euro. Bisognava far cassa e quell’operazione, sulla carta, avrebbe fruttato ben 23,3 milioni di euro per l’Ente, calcolando 44 euro per 530mila metri quadri complessivi. Debito che poi, vista la risposta negativa della società (che comunque avrebbe utilizzato la delibera per partecipare alla gara a Napoli), sarebbe stato estinto con “altri mezzi” (maggiori entrate, etc.), almeno così ora, dopo oltre due anni di silenzio su questa faccenda, rivelano fonti dell’ex amministrazione.

Sta di fatto che, oltre che sugli aspetti tecnici, vi sarebbero due quesiti da chiarire: 1) perché quella delibera del 4 novembre 2008 non fu mai revocata nonostante la Gricignano 7, in una nota del 6 marzo 2009, la ritenesse “incongrua”? 2) Ad oggi, visto che non c’è bisogno di far cassa per l’Ente, e che dunque è venuta meno la motivazione su cui reggeva la delibera del 2008, è opportuno ancora vendere la proprietà di quei terreni? Sul primo quesito si parla di “posizioni divergenti” sorte nell’allora maggioranza consiliare; mentre sull’altro è chiamata a rispondere la commissione prefettizia. E’ indubbio, tuttavia,che la partepiù interessata a concludere “l’affaire” è la società di costruzione.

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