Giappone, incubo nucleare dopo sisma e tsunami. Sale bilancio vittime

di Redazione

 TOKYO.“Non c’è assolutamente alcun rischio Chernobyl”. Lo ha detto il ministro per la Strategia nazionale giapponese, Koichiro Genba, dopo le due nuove esplosioni avvenute al reattore 3 della centrale di Fukushima 1, danneggiata dal terremoto di venerdì scorso.

Ma le barre di combustibile sono rimaste scoperte dall’acqua di raffreddamento in tutti e tre i reattori della centrale. Gli scoppi, avvenuti alle 11 (le 3 in Italia) sono stati provocati dall’idrogeno e hanno provocato undici feriti, ha reso noto la Tepco (Tokyo Electric Power), la società che gestisce l’impianto, secondo la quale il livello di radiazioni nell’unità 3 si attestava a 10,65 microsievert (μSv), sotto il limite di 500 μSv (o,5 millisievert-mSv) per i quali per legge il gestore è obbligato a riferire al governo. Almeno uno dei feriti, un tecnico 23enne, è risultato contaminato da radiazioni. Secondo il dottor Luigi Solbiati, responsabile dell’Unità di radiologia interventistica dell’ospedale di Busto Arsizio (Varese) – sentito da Corriere.it – una dose di 5-8 mSv equivale a quella assorbita durante una Tac.

BARRE ESPOSTE.Nelle altre due centrali che domenica destavano preoccupazione, Onagawa e Tokai, sono stati rimessi in funzione gli impianti di raffreddamento. E, secondo la Tepco, anche i reattori 1 e 2 di Fukushima sono fuori pericolo ma, poco dopo la stessa Tepco ha detto che le barre di uranio al reattore 2 sono rimaste totalmente esposte per due ore e mezza e quindi con ogni probabilità è avvenuta la fusione del nucleo del reattore. Tepco ha spiegato che in seguito il livello dell’acqua è tornato a coprire la parte inferiore delle barre di combustibile per 30 centimetri. Per evitare l’esplosione di idrogeno, Tepco ha annunciato che cercherà di praticare un foro nel muro dell’edificio che ospita il reattore per far fuoriuscire l’idrogeno; la società ha anche iniziato a depressurizzare la vasca di contenimento del reattore 2, facendo fuoriuscire vapore radioattivo.

RADIAZIONI, USA FANNO ALLONTANARE NAVI.L’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea) ha ricevuto notizie dalle autorità nipponiche che le strutture di contenimento del reattore 3 non sono state danneggiate. Le esplosioni – sentite fino a 40 km di distanza – sono state simili a quella che si era verificata sabato nel reattore 1. Secondo le autorità giapponesi le possibilità di un’estesa fuga di gas radioattivo dalla centrale sono attualmente “molto basse”. Ma la Settima Flotta americana ha fatto allontanare le proprie navi dopo che gli strumenti a bordo hanno riscontrato un aumento della radioattività. Diciassette marinai a bordo della portaerei americana Ronald Reagan sono infatti stati colpiti in modo lieve da radiazioni nucleari. La “Ronald Reagan” è stata la prima imbarcazione Usa a partire per offrire aiuto alle popolazioni civili colpite dal terremoto e dallo tsunami che ha sconvolto quelle zone. La radioattività è stata captata al termine delle missioni che questi militari stanno svolgendo a bordo di tre elicotteri. Tutti loro sono stati immediatamente soccorsi, si sono lavati a fondo e le loro divise sono state distrutte. Anche gli elicotteri sono stati de-contaminati.

I VIDEO DEL SISMA E DELLO TSUNAMI
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Le navi, inviate nei giorni scorsi a sostegno dei mezzi di soccorso, si trovavano a 160 km dalla centrale di Fukushima. Il livello di radioattività riscontrato è equivalente a quello che viene assorbito in un mese dal fondo radioattivo naturale. Le autorità russe delle zone orientali della Siberia di fronte alle coste del Giappone hanno invece reso noto di non avere al momento riscontrato un aumento della radioattività di fondo. Nelle Filippine panico a Manila per un falso allarme che dava notizia di radioattività proveniente dal Giappone. Un’università ha sospeso i corsi dopo che i genitori degli studenti in preda al panico hanno preso d’assalto le linee telefoniche per chiedere che i figli fossero fatti tornare a casa. Il falso allarme, attribuito alla Bbc, invitava le persone a non uscire di casa per 24 ore. Le autorità nucleari filippine hanno negato che vi fosse un rischio di contaminazione nucleare e funzionari del governo si sono affrettati a rilasciare dichiarazioni pubbliche per smentire l’autenticità del messaggio.

ACQUA DI MARE NEI REATTORI.Nei reattori di Fukushima 1 si sta pompando acqua di mare per cercare di raffreddare la temperatura ma, avverte Robert Alvarez dell’Institute for Policy Studies ed ex consigliere del dipartimento Usa per l’Energia, si tratta di “un tentativo disperato di riprendere il controllo dei reattori”. Richard Meserve, ex capo della Nuclear Regulatory Commission statunitense, dice di non aver “mai sentito di qualcuno che abbia utilizzato acqua marina per raffreddare un reattore prima d’ora. Ciò lascia intendere che la società ha deciso di sacrificare tutti i reattori”.

SMENTITO TSUNAMI DOPO SCOSSA ASSESTAMENTO.Smentito invece l’allarme tsunami dopo una scossa di assestamento di 5,8 gradi alle 10 del mattino (le 2 di notte in Italia). Da un elicottero dei pompieri era giunta notizia dell’avvistamento di un’onda di tre metri in arrivo, ma l’Agenzia meteorologica ha fatto sapere di non aver registrato alcun terremoto che potesse causare un nuovo tsunami. Le autorità del porto di Hachinoe hanno revocato l’ordine di evacuazione per circa 13 mila abitanti. Invece alle 16,12 (le 7,12 in Italia) è stata registrata una scossa di 6,1 che ha costretto le Ferrovie giapponesi a sospendere il traffico su tutte le linee tranne quattro, sulle quali il servizio ha funzionato con grossi intoppi. Solo il 10% dei convogli sulla tratta orientale che attraversa Tokio erano in servizio, secondo quanto riferito dalla Tv giapponese. Sospeso anche il treno che porta all’aeroporto di Narita.

2.800 MORTI, MA ALTRE 10MILA PERSONE DISPERSE.Dopo il rinvenimento di un migliaio di corpi senza vita nella penisola di Ojika e altri mille cadaveri avvistati a Minamisanriku, dove mancano all’appello circa 10 mila persone, il bilancio ufficiale delle vittime del sisma di 9 gradi Richter di venerdì scorso è salito a 2.800 morti e 1.900 feriti mentre i dispersi sono migliaia.

BORSA.La Borsa di Tokyo ha chiuso perdendo il 6,18%. In particolare, le azioni Tepco hanno perso il 23,57%. Intervento della Banca centrale giapponese che ha immesso liquidità a sostegno dei mercati. Il prezzo del petrolio è sceso sui mercati asiatici in quanto le tre maggiori raffinerie giapponesi sono state chiuse. Dai porti del Giappone danneggiati dal sisma e che resteranno fuori uso almeno per alcuni mesi viene esportato il 7% delle merci del Paese.

ANNULLATI FILM E TROFEO PATTINAGGIO.Il film “Hereafter” di Clint Eastwood, in cui all’inizio c’è una lunga scena dello tsunami di Sumatra del 2004, verrà ritirato dai 180 cinema giapponesi dove è in programmazione dalla fine di febbraio. La ha deciso la Warner Japan in quanto il film “non è appropriato in questo momento”. Mentre la Federazione mondiale di pattinaggio su ghiaccio ha annullato i mondiali previsti a Tokyo dal 21 al 27 marzo e posticipato anche il Trofeo mondiale di pattinaggio artistico per squadre che avrebbe dovuto tenersi a Yokohama dal 14 al 17 aprile. Anche tutte le 41 partite del campionato di calcio previste sino alle fine del mese sono state cancellate.

CONTATTATI QUASI TUTTI GLI ITALIANI.Intanto, l’ambasciata italiana a Tokyo, che continua 24 ore su 24 a monitorare la situazione dei nostri connazionali nel Paese in coordinamento con l’Unità di crisi della Farnesina, è riuscita a stabilire un contatto con 27 italiani su un totale di 29 che risiedono nel nord-est, in particolare nelle prefetture di Miyagi e Iwate.

CROCE ROSSA RACCOGLIE FONDI.La Croce Rossa Italia si mobilita per il sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto e dallo tsunami che hanno devastato il Giappone, attivando una raccolta fondi. I contributi raccolti dalla Cri saranno impiegati per supportare le attività di assistenza a favore delle popolazioni, in stretta collaborazione con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e con il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Le modalità per donare sono: donazione online sul sito www.cri.it – causale “Pro emergenza Giappone”; bonifico bancario causale “Pro emergenza Giappone”, Iban IT 19 P 01005 03382 000000200208; conto corrente postale n. 300004 intestato a: “Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 – 00187 Roma”, causale “Pro emergenza Giappone”.

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