Scalzone: “Liberiamo la città dalla delinquenza”

di Redazione

Antonio ScalzoneCASTEL VOLTURNO. In seguito dell’arresto avvenuto in località Baia Verde di Castel Volturno, di un latitante dei quartieri di Napoli, il primo cittadino di Castel Volturno, Antonio Scalzone, ha scritto una lettera aperta ai cittadini, …

… al fine di richiedere la formazione di una nuova coscienza civile verso il risanamento della riviera domiziana. Il sindaco si è rivolto così ai suoi concittadini, mediante l’affissione di un pubblico manifesto, asserendo: “La nostra città è da sempre ritenuta luogo sicuro dove nascondersi, dove trovare un covo e trascorrere la latitanza per tanti delinquenti ricercati che arrivano da tutta Italia ed anche dall’estero, luogo sicuro dove fare traffici illeciti. Dobbiamo assolutamente riappropriarci del territorio e favorire l’immigrazione solo di persone perbene, che hanno un lavoro ‘regolare’ e con famiglie ‘normali’, collaborare con le istituzioni, soprattutto con le forze dell’ordine ed essere noi stessi tutori e controllori della legalità”.

L’intervento del primo cittadino continua poi, invitando tutti a: “Denunciare tutti i comportamenti illeciti ed illegali, evitare di locare immobili a persone senza arte e né parte ed a gruppi di persone che non sono nuclei familiari, evitare di affittare appartamenti a posto letto, congiuntamente ad una incisiva azione di tutte le Istituzioni presenti sono questi comportamenti e questa collaborazione che potrà allontanare sempre di più dalla nostra città gli avventurieri ed i delinquenti di ogni razza e di ogni provenienza. Negli ultimi anni Castel Volturno si è fata conoscere per tantissime attività illegali e criminali che sul territorio si sono consumate, a cominciare dall’enormità di abusivismo edilizio…., crocevia del traffico internazionale di droga, tratta delle schiave del sesso, ecomafie, lotte di camorra per il predominio del territorio e per ultimo la famosa strage di camorra a danno degli extracomunitari…”.

La proposta finale del primo cittadino, a conclusione della sua lettera, verte sull’imperativo collettivo: “Dobbiamo dire basta! Dobbiamo recuperare la nostra dignità! Liberiamo Castel Volturno dalla delinquenza… rendiamo Castel Volturno zona franca. Ognuno faccia la sua parte”.

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