Noi Sud: “Che fine ha fatto il Puc?”

di Redazione

Noi SudCARINARO. E’ passato abbastanza tempo dall’adozione in consiglio comunale del Puc (ultimato e consegnato il 19 marzo 2008 e approvato in consiglio il 30 aprile 2009) ma fino ad oggi non è ancora in vigore.

“Come mai? A cosa è dovuto questo ritardo? A irregolarità evidenziate dai tecnici regionali? A fatti sconosciuti avvenuti nell’iter decisionali? A conflitti di interessi che coinvolgono amministratori?”. Sono le domande che si pone, in una nota, il partito “Noi Sud”, rappresentato in provinciale dal consigliere Francesco Bortone, eletto nel collegio che comprende Carinaro. “Oggi, purtroppo, constatare che pubblici amministratori decidono vantaggi per sé o per i propri congiunti o affini è all’ordine del giorno. – continuano – Per molto meno una vera opposizione avrebbe sollevato il mondo. Ma a Carinaro niente. Rebus sic stanti bus”.

Noi Sud chiede, quindi, al sindaco Mario Masi, “che riteniamo persona trasparente e totalmente disinteressata personalmente”, che fine abbia fatto il Puc, “onde allontanare il sospetto che sia stato costruito sulla base di privati interessi che hanno fatto ‘inceppare’ l’iter. Parlarne aiuta a migliorare la politica perché la libera da sospetti. Masi ha sempre parlato di scelte urbanistiche assolutamente condivisibili: meno cemento, più verde, più vivibilità, recupero urbano, scelte chiare e nette di qualità urbana più che di metri cubi, ma sembra che sia la sua squadra multicolore a non condividerle”. “Infatti, fino ad oggi, – conclude Noi Sud – il Puc da un pourparler è diventato un segreto di stato e tutti tacciano perché ci sono in ballo gli interessi dei tecnici, delle aziende edili, delle cooperative edilizie, delle aziende artigiane ecc. Questo silenzio contraddice i tanti proclami di trasparenza e di partecipazione dei cittadini alle scelte vitali per la città”.

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