‘No’ alla centrale a biomasse nella tenuta Balzana

di Redazione

da sin. Massimo De Gregorio (Co.Re.Ri) e la presidente Teresa CampolattanoS.MARIA LA FOSSA. Interlocutorio e comunque molto costruttivo l’incontro di venerdì 24 marzo fra il sindaco di Santa Maria la Fossa Antonio Papa (intervenuto col vice, Salvatore Russo, e con l’assessore all’Ambiente, Franco Cepparulo), …

… la presidente del Comitato locale “Terra Pulita, Teresa Campolattano, presente con alcuni aderenti fra i quali il tenace Maurizio Buonanno e Massimo De Gregorio, esponente di punta del Co.Re.Ri. (Coordinamento Regionale Rifiuti).

Al centro del serrato confronto l’ipotizzata “centrale e biomasse” sulla confiscata tenuta La Balzana. Nelle more della formale e definitiva assegnazione della vasta area al Comune di Santa Maria la Fossa, da parte della competente Agenzia, “Terra Pulita” non attende passiva: la posta in gioco è altissima, proprio alla luce dello scempio ambientale che finora s’è consumato sul territorio e nel timore, non infondato, che ulteriori gravi ferite possano essere inferte ad una zona che rimane fortemente martoriata. Chiare e convergenti le posizioni emerse nel corso dell’ampia analisi sviluppatasi.

L’Amministrazione comunale, rappresentata al vertice, ha inteso dare un preciso segnale di trasparente apertura, anzitutto accogliendo la richiesta di un’apposita riunione avanzata dalla presidente Campolattano, ma, pronta ad assumersi le non lievi responsabilità istituzionali e gestionali che l’operazione-Balzana implica di per sé, ha manifestato notevole prudenza intorno alla progettualità da attivare in sinergia con tutti gli altri Enti sovraordinati o cointeressati; il sindaco Papa non a caso ha confermato l’esigenza di ottenere sufficienti garanzie che scongiurino nuovi inquinamenti e, d’intesa con gli altri amministratori, si è detto perfino propenso a giungere a decisioni partecipate, cioè ad una consultazione popolare, laddove si dovessero delineare attendibili preoccupazioni in ordine alla prospettiva della salvaguardia dell’habitat. Su questa posizione s’è positivamente incuneato l’intervento largamente documentato del dottor De Gregorio, il quale a più riprese ha messo in guardia i partecipanti sulle derive e sui rischi che un certo funzionamento della “centrale a biomasse” inevitabilmente potrebbe comportare.

Ad aggiuntivo sostegno, egli ed il Comitato hanno sottoposto all’attenzione della Giunta la sintesi di uno studio scientifico che pone in rilievo i peggioramenti della qualità dell’aria e del suolo riscontrati nelle aree in cui sono sorte centrali a biomasse, proponendo fra l’altro, in alternativa, un impianto di “fermentazione anaerobica” progettabile “secondo le migliori tecnologie disponibili” e “dimensionato al trattamento degli scarti agricoli e degli allevamenti di bestiame operanti in zona”. Infatti, in due distinte sedi, sia la Giunta che “Terra Pulita” avevano già sentito i pareri degli allevatori bufalini del luogo oberati dalla necessità di non disperdere illegalmente i liquami prodotti dalle aziende zootecniche.

L’incontro si è concluso riaffermando un patto di reciproca e tempestiva collaborazione. Intanto, “Terra Pulita” ha annunciato una mobilitazione pubblica per il pomeriggio di domenica 10 aprile, al fine di offrire alla cittadinanza utili dati informativi e sensibilizzarla opportunamente sull’urgenza di una indispensabile corresponsabilità.

inviato da Raffaele Raimondo

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